Dopo il clamoroso annuncio di Silvio Berlusconi di iscriversi su TikTok e creare contenuti per i giovani, adesso i politici italiani sono sotto i riflettori per questo loro modo di mettere in atto la loro campagna elettorale. Secondo la maggior parte dei politici, o di chi comunque ne prepara i discorsi e ne cura l’immagine, i ragazzi non seguono i programmi televisivi o telegiornali e tanto meno possono leggere dei giornali. Secondo i più, coloro che appartengono alla Generazione Z si informano e si intrattengono solo tramite i social, nella fattispecie, utilizzano solo TikTok.
I politici su TikTok
Il 25 settembre gli italiani andranno a votare, e alcuni si troveranno ad apporre la X su un partito per la prima volta. Ed è proprio a questi neo-elettori che i politici italiani hanno intenzione di rivolgersi iscrivendosi su TikTok. Ultimo ad approdare sull’app di proprietà della società cinese ByteDance è proprio il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Ma non solo lui, troviamo il segretario di Azione, Carlo Calenda, oppure Matteo Renzi, come anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Tutti con un unico fine, sebbene con mezzi diversi, ovvero: catturare l’attenzione e anche il voto della Generazione Z.
Carlo Calenda ha aperto un proprio account sulla piattaforma, che ha un enorme bacino di utenza tra gli adolescenti ma che da tempo è assai diffusa anche tra le generazioni più anziane. Nel suo primo video, Calenda ha detto di non voler usare TikTok per ballare né per dare consigli di makeup, ma per «parlarvi di politica, di libri, di cultura», aggiungendo di sapere che «non è molto comune, ma proviamo a fare una cosa non comune».
Tra i commenti, molti hanno rimproverato a Calenda una scarsa conoscenza di TikTok: da tempo infatti viene abbondantemente usato anche per fare le cose che ha definito “non comuni”. L’epoca in cui il social era fatto solo di balletti è passata. Ci sono ancora, e in abbondanza, ma ormai TikTok è pieno di nicchie e di account seguitissimi che si occupano di un po’ di tutto, con creatività e varietà simili a quelle di YouTube: anche se con meccanismi di coinvolgimento e di distribuzione assai diversi, e che per molti versi favoriscono gli approcci più superficiali e dozzinali.
Matteo Salvini, che era stato il primo ad aprire un profilo nell’autunno del 2019 e oggi conta 527 mila follower, o di Giorgia Meloni, che ne ha 95 mila, gran parte dei contenuti pubblicati da personaggi politici italiani su TikTok non sono creati appositamente per la piattaforma, ma riciclati da interventi televisivi o post pubblicati su Facebook e Instagram. Ed è difficilissimo trovare un politico che sembri a proprio agio con le funzionalità specifiche di TikTok, per esempio la possibilità di rispondere ad altri video con determinati formati (gli “stitch” o i “duetti”), o che si sia cimentato con efficacia nella reinterpretazione di un trend virale, una delle modalità più comuni nella produzione di contenuti.
Come hanno reagito gli utenti e gli influencer?
La parodia della tiktoker
Molto significativa è la presa di posizione di Emma Galeotti (@gl.emm4 su TikTok). Questa giovane tiktoker prima fa un’imitazione di un politico alle prese con il social dei giovanissimi e con le indicazioni dei social media manager. Alcune battute della tiktoker “Tanto quelli mica si informano, stanno sempre su TikTok e non capiscono niente, vedono un video e ci votano”, “la parola giovani la conoscono?” e “conoscono la parola istruzione?“.
Poi, Emma si fa seria e rivolge un messaggio agli esponenti politici che hanno deciso di approdare su TikTok.
A parte tutto, politici, davvero: sparite da questo social. Avete Instagram, avete Facebook, avete tanti social, non state qua. Non c’entrate niente, fate solo una brutta figura. Pensate che la gente che vede i vostri video è perché vi supporta? No, vi pigliamo tutti per il c**o. Magari qualcuno vi supporta anche, ma vi assicuro, vi fermo qua: non siamo così stupidi che ci basta un video su TikTok per votarvi. Date proprio l’idea di pensare che noi siamo proprio plasmabili e rincoglioniti, come se ci bastasse un video con delle scritte e delle musichette accattivanti e boom: voto per voi. Non credo proprio, l’unica cosa che possiamo fare, se vi vediamo, è prendervi per il c**o. Quindi se ci volete intrattenere, va benissimo, ma non perdete tempo, perché potreste fare molto altro.
La prof del Corsivo Elisa Esposito sui politici su Tik Tok
Elisa Esposito a La Repubblica ha parlato della nuova trovata dei politici che in vista delle prossime elezioni del 25 settembre si sono iscritti a Tik Tok per avvicinarsi alla nuova generazione. I video di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi hanno fatto il giro dei social per il loro tentativo di avvicinarsi ai giovani: dopo Emma Galeotti, anche la prof del Corsivo ha bocciato la novità, invitandoli a tornare in tv per la loro campagna elettorale.
Le parole di Elisa Esposito
“Ma qui funzionano solo balletti e canzoni” spiega Elisa Esposito rivolgendosi ai politici italiani che si sono iscritti a Tik Tok per avvicinarsi anche ai giovani. La prof del Corsivo ha preferito non esporsi riguardo i volti della campagna elettorale: “Diciamo che do un 6 politico a tutti, qualche tempo fa ho fatto un discorso sulla Meloni, è successo un casino. Avevo ripetuto in corsivo il suo discorso famoso” ha raccontato – riferendosi al video tormentone che recitava le parole della politica “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana” – “Non voglio parlare di nessuno in particolare“.
Ha dato però un consiglio ai neo tik toker calati dall’agone politico: “I giovani su Tik Tok non li stanno a guardare, lo usano solo per intrattenimento. Tornino alla televisione”.