Piranesi, di Susanna Clarke, pubblicato da Fazi editore nel mese di febbraio, è uno dei libri più sensazionali che ho letto negli ultimi mesi. Disarmante, esaltante, entusiasmante e soporifero allo stesso modo, misterioso e luminoso.
Ed è davvero difficile recensirlo perchè quando un libro mi è piaciuto così tanto non è facile trovare i motivo per cui l’ho trovato straordinario. All’inizio della lettura ero incuriosita dal titolo e poi diciamolo, Fazi editore è uno spacciatore di materiale di primissima scelta.
Piranesi, di Susanna Clarke per Fazi editore
Poi mi sono addentrata in questa lettura onirica esplorando insieme a Piranesi – che anche lì… si capisce solo dopo che è una persona, all’inizio sembra un’entità non meglio specificata – nella Casa. La Casa è tutto per Piranesi, è il suo rifugio, il suo sostentamento, il suo intero mondo fatto di vestiboli, saloni invasi dal mare e dalle alghe, scaloni in rovina e statue. Statue tra le più belle che l’uomo possa immaginare, così belle che tra le loro braccia Piranesi trova conforto alla solitudine.
Poi, con lo scorrere delle pagine e dei giorni insieme a questo indefinito protagonista, che conosceremo pezzo per pezzo con un dosaggio perfetto di informazioni al lettore, la storia passa da una curiosa quotidianità fatta di lunghe esplorazioni della Casa e sporadici incontri con l’Altro, al formarsi di un mistero. La Casa sembra essere differente da quello che è, l’Altro stesso, amico e mentore del nostro Piranesi, assume connotazioni minacciose.
Ecco allora che da scenario magico e surreale, la Casa si trasforma in un palcoscenico indefinito, e la storia da tratti fantasy assume le linee di un mistery fino ad arrivare a svelarsi per un libro di profonda psicologia. Un romanzo stratosferico degno della grande penna della Clarke: descrizioni che disorientano, belle e assurde, scenari lunari e al contempo antichissimi, una trama che sale fino a vette da cardiopalma, un arco di trasformazione dei personaggi che sorprende e ammalia, una lingua sferzante e nella sua lineare semplicità che non diventa mai banalità. Un finale che solleva e allevia la tensione.
Sensazionale, un grande, grande libro.