Caro iCrewer, oggi appuntamento con il Party Reveal de La Pupilla Irriverente, il romance storico a firma di Rita Mariconda edito Queen Edizioni.
“Sono nobile e in età da marito. Ribadisco: è una noia mortale.”
La pupilla Irriverente racchiude nel titolo tutto il carattere della protagonista, Lady Rebecca, che lady lo è solo per una serie di vicissitudini che ci vengono snocciolate dall’autrice nei primissimi capitoli del romanzo. La ribelle, anticonformista e irriverente Rebecca, infatti, si trova a essere investita del titolo di duchessa quando gli eredi diretti dei St.James periscono in un misterioso incidente. Nessuno è a conoscenza della sua esistenza, ma il testamento di sua nonna parla chiaro e, così, Lady Rebecca, viene trapiantata da Dundee, in Scozia, a Londra dove viene affidata a Lord Alexander Lennox, il suo tutore legale.
Battute, scontri verbali, un interesse mascherato spesso da intolleranza animeranno il rapporto tra Rebecca e Alexander, che in pratica tiene vivo l’interesse del lettore per gran parte del libro. Quel continuo punzecchiarsi e beccarsi, infatti, regge il gioco della trama almeno fino a quando non entra in scena l’azione, che trasferisce la narrazione da un punto all’altro del mondo, dal Vecchio al Nuovo Continente.
Senza svelarvi niente della trama, a tratti anche avvincente, passo a parlarvi dello stile dell’autrice, che ho trovato a volte forse un po’ troppo macchinoso. La lettura scorre, ma in alcuni punti si arena come se necessitasse di essere ben oleata. Altra nota a sfavore risiede nei dettagli: in alcuni punti, il libro risulta ben strutturato e curato, in altri invece la sensazione che si ha è quella della mancanza di un’adeguata cura di particolari che, seppure forse sfuggano al lettore medio, non passano inosservati a chi è abituato alla lettura di romance storici. Parlo di tempi di percorrenza delle distanze con carrozze e cavalli (come ad esempio nel viaggio da Dundee a Edimburgo prima della partenza di Rebecca), ma anche dei riferimenti alla religione cattolica (non propriamente tipica inglese), come anche alcune scelte lessicali che non permettono al lettore di calarsi pienamente nelle atmosfere che si tentano di ricreare nel corso della scrittura. Più di tutto, ha destato perplessità la scelta di far ereditare il ducato a Rebecca, donna e figlia illegittima. Scelta che sicuramente stride con quelle che erano le rigide imposizioni inglesi del tempo. L’epoca vittoriana, infine, seppure particolarissima e forse unica nel suo genere, qui non emerge dallo sfondo, la troviamo relegata a mera scenografia indistinta.
La Pupilla Irriverente resta, tutto sommato, un romance piacevole, senza troppe pretese, leggibile in poche ore grazie soprattutto al ritmo sostenuto dello svolgimento degli eventi e consigliabile a chi si approccia al romance storico e preferisce, nell’insieme, la parte romanzata a quella storica.
L’AUTRICE