Finalmente ci siamo, dopo anni in cui la letteratura dei vari Paesi asiatici è stata scarsamente rappresentata nel mercato editoriale italiano – perchè non aveva poi molto senso tradurre libri che avrebbero letto in tre – ora i tempi stanno cambiando e i titoli disponibili sono sempre di più. Anche per questo – oltre che per dare sfogo a una passione personale – abbiamo deciso di dare vita a una nuova rubrica: Parole dall’Oriente.
Forse ti chiederai “Perchè proprio ora? Solo per le traduzioni?” e, beh, sì e no. Certamente la maggiore reperibilità di opere giova alla causa, visto che trattare libri disponibili soltanto in lingua originale sarebbe controproducente – si rischierebbe d’invogliare alla lettura, salvo poi scoprire che la barriera linguistica non è superabile – ma soprattutto sono i tempi a essere maturi.
E una parte di me vuole sperare che ciò si debba anche ai libri che vengono tradotti, saggi e romanzi che mostrano spaccati della società, della vita contemporanea, della cultura millenaria, del presente, del passato e del futuro dell’Asia – che comunque non va considerata come un’unica entità omogenea, anzi.
Tuttavia, credo che sia ancora più importante dare rilevanza alle voci di autrici e autori autoctoni, che non vivono le determinate realtà da turisti o da appassionati, ma che ci abitano, crescono e le conoscono nella loro forma più autentica e reale. Da questo pensiero è nata Parole dall’Oriente.
Parole dall’Oriente: la nuova rubrica mensile
Parole dall’Oriente sarà un appuntamento mensile, ogni quindici del mese, per essere precisi, e ciò è legato al suo contenuto: si tratterà principalmente di recensioni di opere. Questo perchè, come per tutti gli argomenti la cui popolarità è in rapida crescita, ma la cui conoscenza consapevole è ancora abbastanza di nicchia per certi versi, recensire un libro implica l’averlo letto, il conoscerne il contenuto, l’aver fatto le ricerche necessarie per comprenderlo al meglio delle nostre capacità. Vogliamo evitare di fare disinformazione, e quindi preferiamo prenderci il tempo necessario.
Purtroppo, sebbene le opere tradotte stiano gradualmente aumentando, ciò non significa che siano esattamente sovrabbondanti, soprattutto in lingua italiana. Per questo, fermo restando che faremo il possibile per alternare le varie culture di appartenenza degli autori e delle autrici, ci prendiamo la licenza poetica di trattare anche di libri tradotti in inglese, ogni tanto (anche perchè, detta tra noi, ho già adocchiato un bel po’ di titoli fantasy che sembrano parecchio interessanti).
Se nel frattempo ti dovesse venire in mente qualche suggerimento, o qualche volume che t’incuriosisce, ma vorresti mandarci in avanscoperta, non esitare a farcelo sapere!
Una piccola anticipazione
Per questa volta te lo svelo (nella speranza d’incuriosirti a tornare): si tratterà di un libro ambientato in una libreria, che parla delle tortuosità della vita in modo semplice ma molto efficacie. Parleremo di I miei giorni alla libreria Morisaki di Satoshi Yagisawa, edito da Feltrinelli.
Che ne dici? Partiamo insieme per questo viaggio? Ti aspetto il 15 ottobre sempre qui, a Parole dall’Oriente!