Il Parco letterario intitolato a Francesco Mario Pagano, giurista, filosofo, politico e drammaturgo, è stato inaugurato pochi giorni fa, il 15 febbraio, a Brienza, sua città natale.
Allora, in questa nuova tappa nella regione Basilicata scopriamo questo affascinante borgo che ricade nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese.
Brienza, che ha conservato la sua architettura medioevale, si è sviluppata sopratutto dopo l’anno 1000, intorno al castello di fondazione angioina. È caratterizzata da un ricco patrimonio artistico, architettonico e religioso e circondata da un’immensa ricchezza ambientale e paesaggistica, anche perché, per la sua posizione strategica, è punto d’incontro tra la Val d’Agri e la Valle del Melandro.
Il borgo è dominato dal castello Caracciolo
In piazza del Municipio è possibile ammirare il monumento bronzeo raffigurante l’illustre giurista, l’ex convento dei Frati minori osservanti, oggi sede del Municipio, e la chiesa dell’Annunziata.
“La libertà è la facoltà dell’Uomo di valersi di tutte le sue forze morali e fisiche come gli piace, coLla sola limitazione di non impedir agli altri di far lo stesso”.
Francesco Mario Pagano, Costituzione Napoletana dell’anno 1799
Ma andiamo a conoscere meglio Francesco Mario Pagano: uno dei maggiori esponenti dell’illuminismo italiano e un precursore del positivismo.
Laureato in legge, nel 1770 fu nominato lettore straordinario di etica all’università di Napoli; negli anni successivi si dedicò agli studi letterari e filosofici.
Passato più tardi all’esercizio della professione forense contribuì al rinnovamento del processo e della legislazione criminale con le sue “Considerazioni sul processo criminale” (1787), che lo resero celebre in Italia e all’estero. Insegno’ anche nell’università napoletana, dal 1785, diritto criminale.
Continuava intanto anche nell’attività letteraria, pubblicando fra il 1787 e il 1792 alcuni drammi (Gerbino, Agamennone, Corradino, L’Emilia).
Sensibile alle idee ugualitarie della Rivoluzione francese, partecipò all’attività della Società patriottica e volle assumere la difesa d’ufficio nei processi contro i patrioti del 1794: fu perciò denunciato, imprigionato e costretto a dimettersi dall’insegnamento e dalla professione. Liberato nel 1798 emigrò prima a Roma, poi a Milano e tornò a Napoli quando vi fu proclamata la Repubblica partenopea (gennaio 1799) della quale fu una figura chiave. Crollata la Repubblica, fu condannato a morte.
Dopo l’inaugurazione, aspettiamo i prossimi eventi in programma per visitare questo meraviglioso Parco letterario.