Parco letterario dedicato a Publio Virgilio Marone, presso Pietole, Borgo Virgilio.
I nipoti coglieranno i tuoi frutti
Publio Virgilio Marone
Caro iCrewer sono felice di parlarti oggi di niente meno che del sommo poeta latino Publio Virgilio Marone e del Parco Letterario che la Lombardia in suo onore ha istituito.
Inizierei con lo spiegare dove si trova e indicarti in primo luogo anche il perché reputo questa scelta molto interessante.
Come immagino saprai il poeta latino è attualmente sepolto a Napoli nonostante sia morto in Puglia, è proprio Mantova il luogo in cui invece è nato, queste le parole incise sulla sua tomba:
Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc/ Parthenope; cecini pascua, rura, duces.
Mantova mi ha dato i natali, la Puglia mi ha dato la morte e ora sono sepolto a Napoli; ho cantato i pascoli, i campi, i condottieri.
Borgo Virgilio
Borgo Virgilio si trova nella provincia di Mantova ed è il risultato della fusione di due comuni quello di Borgoforte e quello di Virgilio.
Tra i suoi luoghi d’interesse abbiamo: la chiesa della Natività della Beata Vergine, situata a Cerese; la chiesa di San Celestino Papa e la Corte “La Virgiliana”, entrambe localizzate presso Pietole; il Forte di Pietole costruito nel 1808 grazie al generale francese François de Chasseloup-Laubat, sotto ordine di Napoleone, e infine sempre presso Pietole è anche possibile vedere un monumento dedicato a Virgilio, scolpito dallo scultore Pasquale Miglioretti e inaugurato da un discorso di Giosuè Carducci.
Publio Virgilio Marone
Nato ad Andes (nome latino di Pietole) nel 70 a.C., suo padre possedeva un piccolo podere presso il Mincio ed è questo il luogo dove il poeta trascorre l’infanzia.
Studiò a Cremona e a Milano per poi intraprendere studi di giurisprudenza a Roma, attività che tuttavia abbandonò per passare allo studio della filosofia e più precisamente presso la scuola epicurea di Sirone (Napoli). Passerà la sua vita viaggiando molto tra la Grecia e l’Asia e morirà nel 19 a.C vicino a Brindisi, il suo corpo verrà trasferito a Napoli dove attualmente è sepolto.
Tra le sue opere ricordiamo le Bucoliche, le Georgiche e l’Eneide arrivato sino a noi solo grazie agli amici di Virgilio che lo salvarono dal poeta che in punto di morte voleva bruciarlo.
“A te convien tenere altro viaggio,”
rispuose, poi che lagrimar mi vide,
“se vuoi campar d’esto loco selvaggio…”
Dante, Divina Commedia, Canto I Inferno
Così Dante presenta il suo maestro che lo accompagnerà lungo il suo viaggio attraverso Inferno e Purgatorio e come anche Dante pure io voglio immaginarmi il sommo poeta nel limbo affiancato da Plauto, Cecilio, Varrone e Terenzio e così salutarti dandoti appuntamento al prossimo parco letterario.