Pär Fabian Lagerkvist scrittore, poeta e drammaturgo svedese, è uno di quegli autori conosciuti nel mondo soprattutto per le opere che superano di gran lunga la notorietà del nome. Dimmi tu caro lettore se non è così riguardo a Pär Fabian Lagerkvist, ospite della rubrica Autori in tasca di oggi, il cui nome è, se non completamente sconosciuto, non ricordabilissimo: mentre è più che noto uno dei suoi romanzi, Barabba che, fra l’altro, gli valse proprio il Nobel per la letteratura nel 1951.
Succede proprio così, a volte, soprattutto per gli autori stranieri che se in patria sono giustamente noti, all’estero sentirne il nome lascia soltanto un retrogusto di non poca perplessità. Di contro, il titolo di un romanzo valica i confini del nome e dello Stato di appartenenza e diventa patrimonio letterario di tutti: Barabba di Pär Fabian Lagerkvist, ha proprio avuto questa sorte, diventando più conosciuto del suo stesso autore.
Peccato però ridurre l’intera opera di uno scrittore, poeta e drammaturgo associandola soltanto ad uno dei suoi romanzi, mentre il nostro autore ha speso l’intera vita per la letteratura. Sì, perché Pär Fabian Lagerkvist ha scritto tra il 1913 e il 1960 più di venti opere tra romanzi, saggi e sillogi poetiche.
Pär Fabian Lagerkvist…
Nato a Växjo nel 1891 e morto a Stoccolma nel 1974, è uno degli autori svedesi considerato fra i più classici. Scrittore, poeta e drammaturgo ha sposato un grande interesse per le avanguardie letterarie del suo tempo: dalla violenza espressionista che rifletteva gli orrori della guerra, al surrealismo che in quegli anni invadeva le scene teatrali. Le sue opere sono il risultato, a detta dei critici, del bisogno estremo di affrontare i valori fondamentali dell’esistenza umana.
Uno dei cardini su cui si poggia gran parte delle tematiche in prosa, in poesia e in teatro, delle opere di Pär Fabian Lagerkvist è la ricerca costante di risposte, quasi un tentativo di colmare il vuoto lasciato dalla fede avuta e poi perduta. Un ateo ex-credente che incentrerà il suo pensiero, le sue forze e la sua scrittura in domande inevase, vecchie quanto il mondo. E chissà se il nostro autore avrà mai veramente trovato le risposte. Probabilmente avrà anche tentato di darsele, soprattutto quando afferma:
E se dicessimo, con umiltà e calma sicurezza: non c’è ancora un Dio, ma quando ne saremo davvero degni, verrà. Non dall’esterno, ma da noi stessi.
Mi chiedo, leggendo e riflettendo, se questa convinzione di Pär Fabian Lagerkvist sia stata realmente sentita oppure se è soltanto frutto di autoconsolazione, nel tentativo di spiegarsi ciò che i limiti umani non possono spiegare… È una considerazione la mia che non avrà risposte, mentre Lagerkvist , adesso che non è più tra i vivi, probabilmente avrà già avuto le sue.
Bando alle mie elucubrazioni e ritorniamo al nostro autore! È opportuno dire però che il ritrovarsi in “tasca un autore” comporta anche qualche riflessione personale sul suo pensiero e non soltanto scrivere di quanto ha realizzato o dei premi che ha ottenuto. E, a proposito di premi, mi pare di aver già detto che a Pär Fabian Lagerkvist fu assegnato il Nobel nel 1951.
Pär Fabian Lagerkvist, Premio Nobel 1951
Per il suo vigore artistico e per l’indipendenza del suo pensiero con cui cercò, nelle sue opere, di trovare risposte alle eterne domande che l’umanità affronta.
Con questa motivazione la commissione del Premio più famoso al mondo, consacrò Pär Fabian Lagerkvist a fama imperitura, altro che ritrovarselo in tasca fra oggetti di varia natura… Mi permetto di scherzare, anche per dare un tono più easy all’autore di oggi che mi pare non abbia proprio niente di leggero, nemmeno il nome…
Barabba, dicevo sopra, è uno dei romanzi più famosi di Pär Fabian Lagerkvist
Bandito e assassino, condannato a morte per sedizione e omicidio, scelto dalla folla al posto di Gesù, graziato e rilasciato da Pilato: è tutto quello che sappiamo di Barabba dai Vangeli. Che ne sia stato, poi, di quel primo uomo oggettivamente salvato dalla morte in croce di Cristo, nessuno lo dice.
Lagerkvist costruisce il suo capolavoro, Barabba, proprio su quel “non sapere” rielaborando il romanzo in un dramma suddiviso in dieci scene che scandiscono le tappe fondamentali della vita del protagonista. Dieci scene che, come stazioni della Via Crucis, diventano metafora della personale via crucis dell’autore, che trasfigura nel personaggio-Barabba la sua umanità di ricercatore insaziabile di quel “Mistero di Redenzione” morto in Croce.
Uomo dei suoi tempi, testimone che non riesce a vedere, insaziabile ricercatore della verità che, se non trova salvezza nella fede, la trova forse nel dubbio…
Si può riassumere così in poche parole tutta l’opera di Pär Fabian Lagerkvist.