Panacea. Al di là dell’abisso, di Davide Uria con le illustrazioni di Mariateresa Quercia: la poesia come salvezza, al tempo del coronavirus. Un modo antico per esorcizzare il nemico più attuale e sconosciuto.
Panacea, dea della guarigione universale e onnipotente tramite le piante, potrebbe ancora percorrere i sentieri della terra? Del resto Panacea, una dea con il destino nel nome è diventata nei secoli simbolo, modo di dire e rimedio per ogni male, sinonimo di rimedio universale. Ed è ciò di cui questa umanità avrebbe bisogno, pur sapendo che la Mitologia, ospitata nei testi scolastici, serve a ben poco contro i virus di nuova (e di vecchia) generazione.
I Greci, quelli antichi, la sapevano lunga su tante cose e la loro civiltà ha diffuso arte e cultura immortali che ancora ci stupiscono. I Greci moderni però, non sono messi molto bene, come noi Italiani del resto. O come il mondo intero, attualmente.
Noi che invochiamo panaccee sappiamo bene, noi umani dei primi anni del terzo millennio, di come un virus strano, sconosciuto e invisibile ci stia tenendo reclusi e segregati e dire che non conosciamo armi di ultima generazione, né tanto meno strategie belliche atte a debellarlo, è un eufemismo perché si naviga nel buio più totale o quasi. Forse ci potrebbe essere utile la dea Panacea con i suoi rimedi universali, le sue piante e i suoi alambicchi ma non sappiamo più dove cercarla.
Così spaesati, reclusi, isolati e sospesi nell’attesa della nuova liberazione, adottiamo strategie per non soccombere o per non andare fuori di testa inventandoci le giornate come meglio possiamo: c’è chi finalmente trova il tempo per leggere quei libri messi in attesa da tanto tempo, chi scrive, chi segue corsi strani o particolari online, qualcuno tira fuori un estro culinario che credeva di non avere, qualcun altro si dedica a pulizie generali in diretta e in differita, altri scoprono potenzialità e doti fino ad ora ignorate.
Ritmi rallentati e modalità diverse per ciascuno, più tempo per pensare, riflettere e non gareggiare con i minuti contati. Anche più tempo per amare, per tenersi idealmente strette le persone importanti, quando non ci vivono accanto. Penso che in situazioni estreme come quella che stiamo sperimentando, ognuno tira fuori veramente ciò che di bello o di brutto possiede nel profondo di sé stesso.
Panacea. Al di là dell’abisso, poesie per salvarsi
Non so se è stato così anche per Davide Uria e Mariateresa Quercia. Probabilmente sì, dal momento che dalla loro collaborazione è nato Panacea. Al di là dell’abisso, un progetto auto-pubblicato, composto da poesie e da illustrazioni.
Il testo nasce dal desiderio di provare a raccontare, attraverso disegni e parole, la quotidianità, gli stati d’animo, le paure e le angosce vissute ai tempi del Corona-virus. Un evento che ha stravolto la vita di tutti gli esseri umani, rendendoli consapevoli della propria vulnerabilità e anche della propria condizione di precarietà.
Panacea. Aldilà dell’abisso è quindi una raccolta di poesie e immagini che riflettono l’attualità: le ore che non passano, la gente imbavagliata, nessuno che chiacchiera, che si abbraccia, nessuna stretta di mano, silenzi. Ma sono anche versi e illustrazioni di speranza, che guardano oltre questo momento così complicato, al di là dell’abisso, appunto.
Il titolo si riferisce proprio a Panacea che dalla mitologia greca ai nostri giorni, riveste il ruolo della “guarigione universale e onnipotente”. Peccato si nasconda agli uomini moderni, o forse si è ritirata a vita privata, offesa per essere stata ignorata in secula seculorun, soppiantata dalla cugina scienza. Se solo sapesse quanto ne abbiamo bisogno attualmente, forse si muoverebbe a compassione.
Intanto, in questo tempo dilatato, Davide Uria e Mariateresa Quercia…
Davide Uria e Mariateresa Quercia si conoscono da 10 anni, hanno frequentato insieme l’Accademia di Belle Arti e non si sono persi di vista, come spesso accade fra colleghi universitari. Panacea. Al di là dell’abisso nasce dal desiderio di voler collaborare insieme ad un progetto e dal momento che, come dice l’autore, “le cose accadono essenzialmente perchè le persone le fanno accadere”: entrambi hanno magicamente e all’insaputa l’uno dell’altra, iniziato un progetto circa un mese fa, Davide con i suoi testi, Mariateresa con i suoi disegni.
Poi è arrivata l’idea comune di unire le due cose. Un modo creativo per superare questo difficile momento attraverso la collaborazione, una loro personale Panacea che vuole estendersi a quanti vorranno leggere e godere delle poesie e delle illustrazioni.
Mariateresa Quercia è nata nel 1990 a Trani e vive a Corato. Ha conseguito la laurea e la specializzazione in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Bari e si occupa di illustrazione e di impaginazione editoriale. Nel 2020 ha pubblicato Appunti di trincea, edito da Tempra Edizioni.
Davide Uria è nato nel 1987 a Trani. Si è laureato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Scrive e realizza illustrazioni. Nel 2017 ha pubblicato Trame d’assenza, la sua prima silloge poetica con Augh!Edizioni.
Panacea. Al di là dell’abisso è disponibile nel formato e-book e cartaceo. Abbiamo tanto tempo per leggere al momento, se lo impieghiamo leggendo versi oltre che prosa, è tempo impiegato benissimo.