Quando si parla di Ozzy Osbourne, è impossibile non pensare alla sua voce inconfondibile, alla sua vita sopra le righe e al ruolo cruciale che ha avuto nella storia dell’heavy metal. Ozzy non è stato solo il frontman dei Black Sabbath o una rockstar solista: è stato un’icona culturale globale, capace di lasciare un segno indelebile tanto nella musica quanto nell’immaginario collettivo.
A pochi giorni dalla sua scomparsa, 22 luglio 2025, il “Principe delle Tenebre” torna in libreria con una biografia imperdibile che ne ripercorre tutta l’esistenza: Ozzy. La storia, firmata da Ken Paisli.

Ozzy Osbourne: le origini di una leggenda
John Michael Osbourne, meglio noto come Ozzy, nasce a Birmingham il 3 dicembre 1948, in una famiglia numerosa della classe operaia. La sua infanzia è segnata da povertà, difficoltà scolastiche e piccola criminalità, elementi che avrebbero potuto condannarlo a una vita marginale. Invece, proprio da quella realtà ruvida nasce il suo spirito ribelle.
Ozzy trova nella musica una via di fuga, una possibilità concreta di riscatto. Con l’incontro tra Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward, fonda nel 1968 i Black Sabbath, la band che di fatto darà vita al genere heavy metal. La sua voce, potente e tenebrosa, diventa il marchio di fabbrica del gruppo e lo proietta in una dimensione mitica.
Carriera: dai Black Sabbath al successo solista
Il primo album dei Black Sabbath (1970) è un manifesto: cupo, inquietante, innovativo. Brani come Paranoid e Iron Man segnano l’inizio di un’era. Dopo una lunga fase creativa e di successo, gli abusi di droghe e alcol portano Ozzy all’uscita dal gruppo nel 1979.
Da lì, però, nasce una seconda carriera ancora più spettacolare. Con il disco Blizzard of Ozz (1980), Ozzy si impone come artista solista di spicco, accompagnato dal chitarrista Randy Rhoads, scomparso tragicamente nel 1982. Ozzy continua per decenni a pubblicare album, partecipare a tour mondiali e reinventarsi, senza mai perdere la sua forza espressiva.
L’ultima fase della sua carriera è segnata da importanti reunion con i Black Sabbath, culminate nel tour The End (2017) e nell’album 13 (2013). Anche dopo la diagnosi del morbo di Parkinson nel 2020, Ozzy ha continuato a fare musica, dimostrando ancora una volta il suo spirito indomito.
Curiosità, aneddoti e l’ultima biografia italiana
Ozzy è sempre stato un personaggio fuori dal comune. Celebre (o famigerato) è l’episodio del pipistrello morso sul palco durante un live a Des Moines nel 1982, gesto istintivo che gli causò un ricovero per rabbia e che contribuì a cementare il mito del “principe delle tenebre”.
Ma Ozzy è stato anche un padre di famiglia televisivo nel reality The Osbournes, andato in onda su MTV tra il 2002 e il 2005, mostrando al pubblico un volto più domestico e ironico della rockstar. La sua autobiografia I Am Ozzy (2009) è un racconto spietatamente onesto e divertente della sua vita.
E proprio in questi giorni, a pochi giorni dalla sua scomparsa, torna in libreria la più completa biografia italiana a lui dedicata: Ozzy. La storia di Ken Paisli, in uscita mercoledì 6 agosto 2025 per Il Castello Editore, collana Chinaski.
Dopo aver esaurito le edizioni precedenti, questa nuova versione è aggiornata al 2025 e arricchita da una galleria fotografica esclusiva. L’opera racconta tutta la parabola umana e artistica di Osbourne, dall’infanzia a Birmingham alla consacrazione nei Black Sabbath, fino alla carriera solista e agli ultimi show. Nei capitoli finali, Paisli affronta anche la questione della morte di Ozzy, ipotizzando un decesso avvenuto per eutanasia, supportato da elementi documentali inediti. Il libro si distingue per uno stile diretto e appassionato, degno del soggetto trattato.