A quasi 50 anni dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini, Simona Zecchi torna a far luce sul mistero che avvolge la morte del celebre poeta e regista all’Idroscalo di Ostia. Il suo nuovo libro, Pasolini: ordine eseguito (Ponte alle Grazie), raccoglie documenti inediti, fotografie e testimonianze che offrono una prospettiva sorprendentemente nuova sul delitto.

Omicidio Pasolini: la pista criminale e i nuovi testimoni
Zecchi riapre il caso seguendo la pista criminale, collegata a bande sinti del Nord Italia e alla malavita organizzata romana, calabrese e lombarda. Tra le novità emergono due nuove testimoni, le sorelle Bruna e Rita Formichetti, che forniscono dettagli sulla dinamica dell’omicidio, spostandone l’orario intorno alle 4.30 del mattino, quando sentirono il rombare di un motore sopra il corpo di Pasolini.
Inoltre, documenti e lettere di Giuseppe Mastini, detto “Johnny Lo Zingaro”, ricollegano l’omicidio ad attività criminali già note, aprendo nuovi scenari investigativi.
La pista politica: il ruolo dei servizi segreti e della destra eversiva
Secondo Zecchi, l’omicidio di Pasolini non può essere spiegato solo con motivazioni personali o legate alla vita privata del regista. Il libro evidenzia come la destra eversiva, con possibili partecipazioni straniere e legami con i servizi segreti, possa aver avuto un ruolo nel complotto. Pasolini, negli ultimi mesi della sua vita, aveva approfondito le collusioni tra politica e criminalità, arrivando a scrivere all’ex neofascista Giovanni Ventura per denunciare responsabilità politiche dietro le stragi italiane.
“Pelosi è stato un capro espiatorio, ma non era del tutto innocente. Quelli erano gli anni della strategia della tensione, in cui la politica si salvava sempre”, afferma Zecchi, sottolineando che il contesto storico del 1975 è fondamentale per comprendere il delitto.
Perché Pasolini: ordine eseguito è l’inchiesta definitiva sul delitto Pasolini
Il libro di Simona Zecchi offre una ricostruzione completa e documentata dell’omicidio Pasolini, combinando cronaca, inchiesta giornalistica e approfondimento politico. È pensato soprattutto per le nuove generazioni, per capire non solo chi uccise Pasolini, ma anche il clima di violenza politica e segreti di Stato che caratterizzava l’Italia degli anni ’70.
Con documenti inediti, fotografie e nuove testimonianze, Pasolini: ordine eseguito invita a ripensare le indagini ufficiali e a riflettere sul perché, a quasi mezzo secolo di distanza, la verità sull’assassinio di Pier Paolo Pasolini resti ancora parzialmente nascosta.