Cari iCrewers è un piacere presentarvi l’ospite di oggi di “Sogni di Carta” Alessandro Petrelli scrittore di “Oltre la finestra” e di “Trauma”.
Alessandro Petrelli il thriller e non solo
Iniziamo dalle presentazioni…
Alessandro Petrelli vuoi dirci chi sei?
Sono nato a Lecce, vivo a Lizzanello con i miei genitori e mio fratello.
Ho frequentato l’Istituto d’Arte e mi sono laureato in Fisioterapia presso l’università di Brindisi.
Quali sono le tue passioni?
Ho avuto diverse passioni nella vita: prima gli scacchi, poi i fossili e i minerali, l’arte e il pianoforte.
Da sempre sono appassionato di libri e film del genere thriller e horror.
Ci parli dei tuoi romanzi?
Il mio primo romanzo, “Oltre la finestra” è stato pubblicato il 15 febbraio 2016 da Lettere Animate editore ed è stato eletto tra i 5 migliori esordi dell’anno dal Blog Letterario “Liberovolo”.
Con Lettere Animate ho pubblicato, l’anno succesivo anche il mio secondo romanzo “Trauma”, anche questo un thriller psicologico.
Da poco tempo sono a lavoro per strutturare la trama del mio terzo romanzo.
Perché scrivi thriller?
Il genere thriller psicologico è quello che più mi ha appassionato negli anni. Amo anche l’horror, ma ho deciso di scrivere thriller perché si avvicina di più alla realtà. Per quanto crudeli e sconvolgenti possano essere, le mie storie sono comunque verosimili e potrebbero verificarsi nella vita di tutti i giorni, per questo preferisco il genere sopracitato: ti mette ansia, ti provoca terrore, ed il tutto è incrementato dalla consapevolezza che potrebbe accadere davvero.
Il tuo stile narrativo da “Oltre la finestra” e “Trauma” è profondamente mutato, sembrano quasi scritti da due persone diverse, come è stato possibile questo salto?
Innanzitutto vorrei ringraziarla per il complimento. In effetti molti lettori mi hanno fatto notare questo “salto” tra il primo e il secondo libro, e ne son felice.
Non ci sono stati corsi di scrittura o editing, credo che il miglioramento sia dovuto al tempo trascorso tra il primo e il secondo romanzo, all’interno del quale ho continuato a leggere e a notare con più attenzione gli stili degli scrittori del mio stesso genere.
Spero che ci sarà un miglioramento ancor più apprezzabile nel terzo romanzo. Nella vita bisogna sempre migliorare.
Come fa “Trauma” a essere così realistico? (In particolare mi riferisco alle nozioni mediche).
Ci sono stati molti mesi di ricerca prima di cominciare a scrivere, nei quali ho ricevuto anche dei piccoli aiuti da un neurologo e da uno studente di medicina. Per il resto è servito tanto anche informarsi e ricercare su internet.
Per i personaggi è stato lo stesso, ho dedicato molto tempo a ognuno di loro per progettarli e renderli più reali possibili.
I luoghi: entrambi i romanzi sono ambientati in Puglia, perché questa scelta?
L’ho fatto per omaggiare la mia terra e anche per trovarmi avvantaggiato nella descrizione dei luoghi, visto che sono le città in cui vivo dal giorno della mia nascita. Inoltre mi è molto piaciuta l’idea di approfittarne per poter descrivere, tra un capitolo e l’altro, gli splendidi posti che abbiamo qui nel Salento.
I tuoi romanzi ti hanno cambiato?
Mi hanno permesso di conoscermi meglio. Credo che questa sia una caratteristica di tutte le forme d’arte, in quanto l’arte ci aiuta a conoscere meglio noi stessi. Ci sono dei pensieri profondi che per essere tirati fuori hanno bisogno di qualcosa di molto forte, come la scrittura.
Un non amante del genere thriller perché dovrebbe leggerti?
I miei libri son piaciuti anche a molti lettori non amanti del genere e penso sia per il fatto che tendo sempre ad affrontare dei temi che meritano importanza, come ad esempio il tema del bullismo in “trauma”.
Cerco di rendere le mie storie più reali possibili e forse anche per questo la gente potrebbe apprezzare.
Progetti futuri?
Sono da pochi giorni a lavoro per strutturare il mio terzo romanzo. Anche in esso ho inserito dei temi e delle situazioni molto importanti e complicate, e soprattutto molto comuni tra noi.
Mi piace molto affrontare i problemi e le paure che noto in me e nella gente che mi circonda, e per quanto possano sembrare spietati, i miei romanzi danno modo di riflettere su argomenti che ci son troppo vicini, ma che tendiamo a trascurare, o forse evitare.
Ringrazio Alessandro Petrelli per la sua intervista se volete leggere la nostra recensione a “Trauma” potete andare a questo link.
Vi saluto cari iCrewers alla prossima intervista e come dico sempre…
IN ALTO I NOSTRI CUORI
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