Oggi ti propongo il libro Lo scarafaggio di Ian McEwan, pubblicato da Einaudi.
Se hai qualche reminiscenza della letteratura tedesca del Novecento – o qualche ricordo di scuola, visto che penso proprio sia una delle letture che ci siamo sorbiti tutti – allora forse il titolo potrebbe averti richiamato alla mente un’altra opera: La metamorfosi di Frank Kafka. E se non è stato il titolo, potrebbe suonarti familiare il nome del protagonista, perchè dopotutto Jim Sams non è così lontano da Gregor Samsa, una volta che le sinapsi hanno cominciato a fare collegamenti.
Il motivo di questa premessa è molto semplice: con Lo scarafaggio Ian McEwan crea un ibrido, un testo che sguazza nella migliore satira inglese, pur non disdegnando un tuffo tra le intricate realtà kafkiane.
Lo scarafaggio di Ian McEwan
Jim Sams si sveglia da sogni inquieti per ritrovarsi trasformato, dallo scarafaggio che era, in un essere umano. Nel corso della notte la creatura che fino al giorno prima sfrecciava tra mucchi di immondizia e canaline di scolo è diventata il più importante leader politico del suo tempo: il primo ministro inglese.
Qualunque riferimento a fatti realmente accaduti e persone realmente esistenti non sembra da escludere.
Con l’intelligenza, lo spirito e la caustica ironia che gli sono inconfondibilmente propri, Ian McEwan rende omaggio al genio di Franz Kafka e alla tradizione satirica inglese che ha in Jonathan Swift il suo più eminente rappresentante. Questa metamorfosi al contrario diventa una lente attraverso cui osservare un mondo ormai del tutto sottosopra.
«Il populismo – scrive McEwan nella postfazione – ignaro della sua stessa ignoranza, tra farfugliamenti di sangue e suolo, assurdi principî nativistici e drammatica indifferenza al problema dei cambiamenti climatici, potrebbe in futuro evocare altri mostri, alcuni dei quali assai piú violenti e nefasti perfino della Brexit. Ma in ciascuna declinazione del mostro, a prosperare sarà sempre lo spirito dello scarafaggio. Tanto vale che impariamo a conoscerla bene, questa creatura, se vogliamo sconfiggerla. E io confido che ci riusciremo».