Odysseas Elytīs, in greco Οδυσσέας Ελύτης, è lo pseudonimo di Odysseas Alepoudellīs.
Odysseas Elytīs è stato un grande poeta greco, considerato uno degli esponenti del modernismo romantico, che ottenne il Nobel per la letteratura nel 1979. Nacque il 2 novembre 1911 e morì ad Atene il 18 marzo 1996.
Iniziò a scrivere poesie nel 1935 e proseguì per tutta la vita, per dare sfogo alla sua passione abbandonò la facoltà di giurisprudenza all’università di Atene.
Questo uno dei suoi primi scritti
ORIENTAMENTI, XIX
La carne del salice il fuoco primigenio della gioventù
La loquela intonsa del profumo della terra
La radice la favilla il fulmine la nubeScavo infinito con sudore e gioia
Nelle miniere del cuore
Nelle viscere insanguinate del dolore
Tu passa attraverso gli stretti del ricordo
Più lontano sempre più lontano più in là
Là dove il deserto cancella la sua forma.
Fu uno dei maggiori rappresentanti del surrealismo in Grecia, apprezzato nelle sue poesie per il vigore dello stile. Tra le più importanti poesie del periodo surrealista la sua prima Orientamenti del 1940 e di tre anni dopo Sole, il primo.
Odysseas Elytīs partecipò anche a degli avvenimenti della Seconda guerra mondiale; da questa terribile esperienza trasse ispirazione per scrivere il poemetto epico Canto eroico e funebre per il sottotenente caduto in Albania.
Visse a Parigi tra il ’48 e il ’52, poi di nuovo dal ’69 al ’71, qui fece la conoscenza di molti fautori della cultura di quel periodo, tra questi ricordiamo Ungaretti, Matisse e Picasso.
Ottenne numerosi riconoscimenti non solo nel suo paese ma in tutta Europa e negli Stati Uniti, tra questi molte lauree honoris causa dai piú prestigiosi atenei del mondo.
Nel 1979 gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura; la motivazione fu:
per la sua poesia, che, contro lo sfondo di tradizione greca, dipinge con forza e chiarezza intellettuale la lotta dell’uomo moderno per la libertà e la creatività
Odysseas Elytīs non solo poesia
Moltissime le sue raccolte poetiche partendo da Orientamenti (1940); Sole il Primo (1943); Canto eroico e funebre per il sottotenente caduto in Albania (1945); Dignum est (1959); Sei rimorsi piú uno per il cielo (1960). Dell’anno 1971 abbiamo diverse opere L’albero di luce e la quattordicesima bellezza; Sole sovrano; Morte e resurrezione di
Ricordiamo che Odysseas Elytīs scrisse importanti saggi, anche autobiografici, raccolti in Carte scoperte (1975); Nel bianco (1992); Il giardino degli inganni (1995); 2 x 7 e (1996).
Tradusse delle opere di Saffo, Ungaretti, Majakovskij, Eluard, Jouve, Lorca che sono raccolte nel volume Riscrittura.
Ti voglio consigliare questo scritto di Paola M. Minucci intitolato proprio Odisseas Elitis, un testo che ripercorre con una critica accurata l’opera letteraria del poeta greco.