Tunnel 29, il libro di Helena Merriman appena arrivato nelle librerie per Mondadori, tratta l’importante tema della lotta per la libertà rubata raccontando fatti realmente accaduti dal punto di vista del giovane Joachim Rudolph, la mente dietro il grande progetto per far riottenere la propria indipendenza a chi l’aveva persa restando nella Germania dell’Est. Una storia vera che ci riporta ai giorni bui del Muro di Berlino, quando un gruppo di giovani decise di rischiare tutto pur di sfidare la repressione e restituire la libertà a chi ne era stato privato.
La libertà è un diritto fondamentale, ma la storia ci insegna quanto sia fragile e quanto possa facilmente essere sottratta. Quando le barriere, fisiche o ideologiche, separano le persone e soffocano le aspirazioni, nascono storie straordinarie di resistenza. Ed è proprio in queste crepe dell’oppressione che si inseriscono la speranza e il coraggio, forze capaci di sovvertire anche le strutture più rigide.
Tunnel 29 di Helena Merriman, edito Mondadori – la trama
Manca poco alla mezzanotte del 9 maggio 1962 e la serata è calda e afosa quando un ingegnoso gruppo di studenti comincia a scavare un tunnel sotto il Muro di Berlino. Non ne hanno mai visto uno vero prima, né hanno mai incontrato qualcuno che ne abbia scavato uno: tutto ciò che sanno lo hanno visto nei filmati in televisione. Si tratta della più azzardata operazione di fuga mai tentata sotto il Muro di Berlino. Ad aspettare dall’altra parte, 135 metri più in là, a Berlino Est, decine di uomini, donne e bambini, disposti a rischiare tutto pur di fuggire.
Ma come si fa a realizzare un tunnel nel paese più sorvegliato al mondo senza usare macchinari rumorosi o acquistare attrezzi per mancanza di denaro? Come ottenere la luce, come respirare quando l’aria diventa rarefatta o evitare di morire annegati se si colpisce una tubazione? E se, una volta superata questa catena di ostacoli e arrivati all’altra estremità, la polizia fosse lì in attesa?
Ripercorrendo l’avventura di Joachim Rudolph, lo studente dietro questo folle progetto, e attingendo a centinaia di ore di interviste con i sopravvissuti e a migliaia di pagine di documenti della Stasi, la giornalista inglese Helena Merriman racconta una straordinaria storia vera di amore, spionaggio e tradimento, di libertà rubata e della feroce lotta per riconquistarla. Con una scrittura avvolgente e un ritmo serrato, Merriman ci ricorda quanto la Storia possa determinare le nostre vite spingendoci a reagire in modi inaspettati e talvolta sorprendenti, proprio come è accaduto ai ragazzi e alle ragazze, agli uomini e alle donne protagonisti di questa incredibile storia.
Chi è Helena Merriman?
Helena Merriman è una giornalista, autrice e podcaster pluripremiata. È la creatrice di tre podcast: The Inquiry, Tunnel 29 e Room 5, che hanno totalizzato oltre 30 milioni di download. Il suo libro, Tunnel 29, è stato pubblicato nel 2021, tradotto in 16 lingue ed è stato Waterstones Paperback of the Year e Economist Book of the Year.
Ha lavorato come giornalista della BBC in tutto il mondo, con lunghi periodi a Gerusalemme, Egitto e Washington DC. Ha trascorso del tempo con i combattenti della resistenza in prima linea in Libia, ha raccontato la rivolta egiziana dal Cairo, ha intervistato i manifestanti nello Yemen, ha indagato sulla pesca illegale in Sierra Leone e ha seguito la campagna di rielezione di Obama.
Lotta per la libertà rubata: l’attualità del messaggio di Helena Merriman in Tunnel 29
Nel cuore di Tunnel 29 si trova una delle storie più emblematiche della libertà negata: quella del Muro di Berlino, costruito per dividere una città e isolare milioni di persone. Il Muro non era solo una barriera fisica, ma il simbolo di un sistema oppressivo che negava il diritto di scegliere, muoversi o vivere liberamente. Attraverso la voce dei protagonisti, Helena Merriman racconta il coraggio di chi ha scelto di resistere, scavando un tunnel sotto il Muro di Berlino per permettere a chi era rimasto intrappolato nella Germania dell’Est di di fuggire verso la libertà. Ma il libro non si limita a raccontare il passato. Le storie come quella di Tunnel 29 sono un monito potente, perché le liberta rubate non sono un capitolo concluso della storia. Anche oggi, in varie parti del mondo, esistono muri, fisici o invisibili, che separano le persone e le privano dei loro diritti fondamentali. Le guerre in atto, che spezzano vite e alimentano esodi forzati, sono un esempio drammatico di quanto la lotta per le libertà e la dignità umana sia ancora fortemente attuale.
Questo parallelismo tra passato e presente rende Tunnel 29 una lettura indispensabile per riflettere su quanto il desiderio di libertà sia radicato nell’essere umano e sul costo che, ancora oggi, molte persone sono disposte a pagare per ottenerla.