Tra le novità in libreria di questi ultimi giorni, non ha potuto passare inosservato ai miei occhi il libro di Paola Zukar dedicato alla storia del Rap in Italia: Rap. Una storia italiana. Si tratta di una nuova edizione del volume uscito nel 2016, ampliato e aggiornato con il racconto degli ultimi cinque anni. Anni che hanno avuto un grande sviluppo per questo genere musicale.
Paola Zukar è una delle figure più influenti della storia del Rap nel nostro paese. Produce infatti alcuni degli artisti più importanti della scena musicale odierna e collabora con diverse case discografiche come consulente. Molti addetti ai lavori la ritengono la “donna del rap” in Italia; del resto basta leggere alcuni dei nomi da lei prodotti per rendersi conto del valore del suo lavoro: Marracash, Fabri Fibra, Clementino, Sfera Ebbasta, Ghali, Salmo e Madame.
Rap. Una storia italiana: il libro di Paola Zukar
Se i primi tre della lista hanno contribuito, dal 2016 in poi, a fare diventare il rap uno dei generi più mainstream dell’attuale panorama musicale italiano, è con gli ultimi, quelli della nuova generazione, che si è messa la ciliegina sulla torta facendo esplodere in modo capillare il fenomeno.
Mi prendo una licenza e prima di proseguire con la segnalazione del libro di Paola Zukar, torno ai tanto amati anni ’90, a quando ascoltare artisti che facevano freestyle con le parole e incastravano rime sui beat era una pratica di nicchia.
Chi amava il rap faceva parte di un pubblico specifico e non tutti conoscevano i tanti ragazzi che attraverso le loro canzoni raccontavano la vita e il paese.
Era comunque una musica più melodica di quella che c’è adesso, il passaggio da rap a trap ha cambiato le carte in tavola, e, cosa non di poco conto, non c’erano i social network come strumento utile per raggiungere il doppio o il triplo delle persone che si potevano raggiungere con le canzoni.
Se ci ripenso, mi vengono in mente nomi classici come gli Articolo 31, i Sottotono, Neffa e i messaggeri della dopa, Frankie Hi-nrg mc e gli amatissimi – da me – 99 posse. Ma anche gruppi più underground come i romani Colle der Fomento, gli Assalti frontali e La Pina, ora voce del programma Pinocchio su Radio Deejay.
Ci si scambiava cassettine come si scambiavano le figurine ed erano poche le occasioni di ascoltare le canzoni di questi artisti alla televisione o alla radio, fatta eccezione per i grandi singoli che ognuno di loro era riuscito a piazzare.
Le cose sono cambiate negli anni 2000, in particolare nell’ultimo decennio. Oggi, se si scorre una classifica di album venduti, o, dimostrandoci più moderni, di ascolti su Spotify, si scopre che la maggior parte dei pezzi sono di artisti rap. O trap. Sono tantissimi i nomi di ragazzi che spopolano, anche solo grazie a youtube, con le loro canzoni amate per lo più dai giovanissimi.
Io, in tutta onestà, pur apprezzando tanto materiale che scopro e che ascolto, faccio fatica a stare dietro alla proposta che cresce giorno dopo giorno, arricchendosi di canzoni e artisti in modo esponenziale.
Mi piace molto Ghali, tornando sui binari del libro di Paola Zukar, che trovo essere un ragazzo molto dotato del talento della scrittura. Il pezzo Cara Italia è davvero tanta roba; spesso nella mia mente l’ho accostato a un brano che a mio avviso sta nell’Olimpo della musica italiana: Quelli che benpensano.
Perché il rap, quasi per definizione, prevede un testo impegnato. Spesso gli artisti infilano nelle loro frasi tutto il loro disagio, che poi rappresenta le difficoltà della gente comune.
Il sentirsi inadeguati nel mondo. Il non condividere le valutazioni del sistema e il criticare come vanno le cose. Sono fotografie della situazione attuale, del mondo che sta stretto e che sarebbe bello vedere cucito su misura secondo le nostre esigenze.
Il rap il più delle volte è un grido di richiesta di giustizia sociale.
Fa anche questo lavoro Paola Zukar, in Rap.Una storia italiana, ovvero racconta la società italiana attraverso l’evoluzione della musica rap. In questa nuova edizione, arricchita con il racconto di ciò che sta dietro agli album più importanti usciti dal 2016 a oggi, Paola Zukar condivide con i lettori la sua esperienza personale alla guida della sua agenzia e tutto il percorso umano che l’ha portata a fare della sua grande passione il suo lavoro. Epic win.
Se in un paese come il nostro, da sempre titubante di fronte al nuovo che avanza, il rap è riuscito a ritagliarsi uno spazio così ampio e così popolare, una fetta del merito è senza dubbio da riconoscere a un personaggio come Paola Zukar. Leggere Rap è l’occasione per conoscere più a fondo i segreti e gli aneddoti che stanno dietro a questa marcia trionfale.
Direi che se sei un appassionato del genere, è un libro che non puoi proprio lasciarti scappare.