In uscita, dal 14 ottobre, pubblicato da People, il nuovo libro-inchiesta del giornalista Giovanni Mari intitolato Mondiali senza gloria, che ci fa addentrare nelle atmosfere cupe e corrotte dell’Italia ai Mondiali del 1934 e del 1938: due annate vinte grazie al fascismo con ogni mezzo possibile purtroppo, che la storia ci ha illustrato molto bene: corruzione, violenza, intimidazione, tangenti e addirittura stranieri italianizzati.
In un’Italia che oggi è la grande assente alla Coppa del Mondo del Qatar che si sta giocando in queste settimane, ecco che questo libro fa capire al lettore quanto la politica e il calcio possano essere intrecciati in modo pericoloso e quanto la propaganda possa giocare le sorti dei risultati calcistici.
La sinossi de Mondiali senza gloria
L’Italia ha vinto quattro campionati mondiali di calcio. Gli italiani vanno fieri delle loro quattro vittorie, ma hanno dimenticato, o hanno voluto dimenticare o non hanno mai saputo, che due sono tinte di nero. Sono intrise dei delitti del fascismo. E sono proprio le due che hanno legittimato la più grande opera di propaganda di Stato sulla popolazione, accecata dalla narrazione che Benito Mussolini volle imporre all’Italia per coprire, alimentare e sigillare la sua dittatura.
Il fascismo, dopo aver soppresso nel sangue ogni forma di dissenso, trasformò il calcio in un vigoroso strumento della sua ossessiva propaganda. Durante il regime la nazionale italiana era sì fortissima, ma nel 1934 vinse i Mondiali anche grazie all’incredibile favore degli arbitri, pressati direttamente dagli emissari del duce. Le contestazioni politiche caratterizzarono anche il secondo campionato mondiale, quello del 1938, tenutosi in Francia.
Gli italiani giocarono con indosso la casacca nera, in segno di sfida verso il mondo intero, e col rumore della guerra che rombava sempre più da vicino. In mezzo: l’Olimpiade nazista di Berlino e i crimini di guerra degli italiani in Africa. All’orizzonte: le leggi razziali e l’assalto all’Europa, a braccetto con Hitler. Un libro che racconta della propaganda di ieri per illuminarci sulla propaganda di oggi.
I successi del 1934 e del 1938 racchiudono per intero il volto mendace, prevaricatore e imbonitore di un regime, quello fascista, che al tempo aveva già azzerato il dissenso a colpi di uccisioni, pestaggi e ricatti e che si stava apprestando a far scempio dell’Europa insieme all’indicibile alleato nazista.
Mussolini vedeva l’Italia annaspare tra difficoltà economiche e debolezze strutturali, ma sognava un impero che somigliasse a quello dell’antica Roma e bramava una sua personale ed eterna gloria: sfruttando il potere assoluto di cui si era impossessato con il sangue e l’annientamento degli avversari, usò i Mondiali di calcio per convincere il popolo della sua supremazia, della sua divina capacità organizzativa, della sua decisiva visione.
Conosciamo l’autore Giovanni Mari
Giovanni Mari è un giornalista e si è a lungo occupato dello scontro tra i partiti italiani per Il Secolo XIX. Appassionato studioso della propaganda politica, per People ha scritto Genova, vent’anni dopo (2021), un racconto a posteriori sul fallimentare e drammatico G8 del 2001, di cui fu testimone.
Tra i suoi libri, il romanzo storico Klausener Strasse. 1970: caccia al cadavere di Hitler. Il diario segreto del Kgb (Minerva 2020) e il saggio La propaganda nell’abisso. Goebbels e il giornale nel bunker (Lindau 2021).