Escono il 19 gennaio a cura Mondadori le novità del settore Narrativa.
Il primo dei tre libri in uscita è di un autore che ti abbiamo segnalato diverse volte nei nostri articoli.
Sto parlando di Gianrico Carofiglio.
Sinossi:
“Penelope si sveglia nella casa di uno sconosciuto, dopo l’ennesima notte sprecata. Va via silenziosa e solitaria, attraverso le strade livide dell’autunno milanese.
Faceva il pubblico ministero, poi un misterioso incidente ha messo drammaticamente fine alla sua carriera. Un giorno si presenta da lei un uomo che è stato indagato per l’omicidio della moglie.
Il procedimento si è concluso con l’archiviazione ma non ha cancellato i terribili sospetti da cui era sorto. L’uomo le chiede di occuparsi del caso, per recuperare l’onore perduto, per sapere cosa rispondere alla sua bambina quando, diventata grande, chiederà della madre.
Penelope, dopo un iniziale rifiuto, si lascia convincere dall’insistenza di un suo vecchio amico, cronista di nera.
Comincia così un’appassionante investigazione che si snoda fra vie sconosciute della città e ricordi di una vita che non torna.”
Con questo romanzo, La disciplina di Penelope, ritmato da una scrittura che non lascia scampo, Gianrico Carofiglio ci consegna una figura femminile dai tratti epici; una donna durissima e fragile, carica di rabbia e di dolente umanità.
Novità Mondadori, la narrativa
A seguire per la narrativa in uscita ti segnalo un libro particolare scritto da un giovane napoletano, Gianluca Nativo
Il primo che passa è la storia di una dolorosa e ingenua iniziazione sessuale.
Un coming of age nervoso e febbrile come certi film di Xavier Dolan.
Ma è anche il potente racconto di un amore giovane che germoglia in una Napoli combattuta tra squallore e grazia, messo in scena con la scrittura raffinata e le luci morbide di Chiamami col tuo nome.
Sinossi:
“Pierpaolo è cresciuto in un quartiere popolare alla periferia di Napoli, ma ha avuto la fortuna di nascere in alto, all’ultimo piano di una delle palazzine innalzate dal padre, e da quella posizione privilegiata lui e i genitori dominano la giungla di tetti, antenne e terrazzi abusivi sotto di loro.
Studia medicina per accontentare i suoi, esce con le ragazze per non deludere gli amici, convinto che assecondando le aspettative degli altri possa difendersi da se stesso: ha vent’anni e ha appena capito di essere gay.”
Proseguo con un libro che ha vinto il rinomato Booker Prize nel novembre del 2020, oltre a essere stato tra i finalisti della shortlist del National Book Award, del Center for Fiction Debut Novel Prize e del Kirkus Prize for Fiction. È stato inoltre nominato The Waterstones Scottish Book of the Year 2020, e il libro dell’anno da “The Times” e “The Telegraph”.
Sto parlando di
Storia di Shuggie Bain di Douglas Stuart
La storia al centro del romanzo, oltre a essere il ritratto indimenticabile di una città, di una famiglia e di una donna in difficoltà, è soprattutto una struggente, straordinaria storia d’amore, di quel sentimento fortissimo che solo un figlio può nutrire, e segna l’esordio potente e indimenticabile di un grandissimo scrittore.
Sinossi:
“È il 1981: Glasgow, un tempo fiorente città mineraria, sta morendo sotto i colpi del thatcherismo e i suoi abitanti lottano per sopravvivere.
Agnes Bain si aspettava di più dalla vita, ha sempre sognato e desiderato una casa tutta sua e un’esistenza che non fosse precaria.
Lei, che un tempo è stata bellissima, è ormai una donna delusa avvolta in una pelliccia di visone spelacchiata. Quando il marito, tassista e donnaiolo impenitente, la abbandona, si ritrova con i suoi tre figli in balia di una città devastata dalla crisi economica.
Mentre la donna si rifugia sempre più spesso nell’alcol, i figli fanno del loro meglio per prendersene cura, ma a uno a uno sono costretti ad abbandonarla, per riuscire quantomeno a salvare se stessi.
A non perdere la speranza rimane solo Shuggie, il figlio minore, da sempre protettore e vittima di Agnes, che si muove circospetto in mezzo ai deliri etilici della madre.
Ma anche Shuggie ha i suoi problemi: nonostante si sforzi di essere come gli altri, lui è diverso: ben educato, esigente, pignolo e un po’ snob, è una creatura completamente fuori luogo nello squallore disperato della Glasgow di quegli anni, uno strano bambino che parla come un principe.”
Buona lettura caro iCrewer.