
Per le novità in libreria ecco le proposte Mondadori

Tre libri in uscita dal 25 febbraio.
Buongiorno caro iCrewer. Nonostante la “pandemia” gli editori non si fermano e i libri, questi fedeli compagni, arrivano in libreria più accattivanti per tenerti compagnia, se rientri tra coloro che saranno costretti alla “quarantena volontaria”.
Per scrivere-bene-imparate-a-nuotare-Trentasette lezioni di scrittura
di Giuseppe Pontiggia.
Sinossi
«Quello non lo insegno.» Così rispondeva Giuseppe Pontiggia a chi gli chiedeva come diventare scrittore. Non basta infatti avere l’attitudine, la volontà, l’ambizione. Come per il nuoto, si possono però ottenere buoni risultati impadronendosi della tecnica, osservando i modelli, allenandosi duramente.
Per scrivere «bene» (con stile) bisogna prima liberarsi da una serie di pregiudizi: che scrittori si nasca, che il talento e l’ispirazione contino più di un severo apprendistato, che un testo letterario (e in generale un testo efficace) nasca già perfetto anziché perfettibile.
Di questo era convinto Pontiggia quando, nel 1985, inaugurava la prima scuola di scrittura in Italia. Una scuola in cui si imparava innanzitutto a leggere. Leggere in senso forte, cominciando dai classici, in un «corpo a corpo» con il testo pensato per affinare la capacità di giudizio e scoprire insieme le potenzialità e i limiti delle proprie risorse espressive. Ma soprattutto per lasciarsi emozionare dalle parole, per esplorarne le stratificazioni, per imparare a usarle in modo responsabile.
Scrivere, per Pontiggia, non è trascrivere le proprie esperienze, sensazioni o memorie, ma andare incontro all’inatteso che sorprende, al nuovo che disorienta: pronti a tornare indietro, e a riscrivere se necessario, per dire nel modo migliore quanto si va scoprendo attraverso il linguaggio. Perché la scrittura è un viaggio che non si lascia pianificare, ma anche il risultato di un lavoro paziente, fatto di un rapporto concreto con il testo, in tutto simile a quello dell’artigiano all’opera nel suo laboratorio. Un laboratorio che Pontiggia ha allestito per anni durante i suoi incontri settimanali al Teatro Verdi di Milano, dialogando con un pubblico eterogeneo (studenti, professionisti, aspiranti scrittori).
Le sue lezioni, pubblicate a metà degli anni Novanta su due riviste («Wimbledon» e «Sette»), sono ora raccolte in un unico volume. Trentatré conversazioni in cui l’autore, in forma di intervista, affronta i molteplici aspetti della scrittura «espressiva», a cui si aggiungono altre quattro lezioni, «per addetti ai lavori ma non solo», in cui la riflessione sulla scrittura diventa essa stessa un alto esempio di scrittura saggistica, ricca di aforismi e battute fulminanti; dove il confronto con i classici, ancora una volta, ci introduce nella biblioteca e nell’officina dello scrittore, pronti a carpirne i segreti.“
Ti assicuro che questo sarà sicuramente uno dei libri che leggerò, perchè non si finisce mai di imparare, e scrivere bene non è appannaggio solo degli scrittori, ma fare in in modo che il messaggio che intendiamo esporre sia chiaro e diretto. Scrivere non è affatto spontaneo e la similitudine con il nuoto è proprio bella. Chi non sa nuotare compie una serie di movimenti disordinati che possono provocare l’annegamento, allo stesso modo il linguaggio disordinato si ritorce su chi non sa rielaborarlo.
Giuseppe Pontiggia
1934 – 2003. Ha esordito nella redazione della rivista «il Verri» che ha pubblicato, nel 1959, il romanzo breve La morte in banca. Consulente editoriale, editorialista, scrittore, dopo il romanzo sperimentale L’arte della fuga (1968), si è affermato con Il giocatore invisibile (1978), cui è seguito Il raggio d’ombra (1983). A raccolte di saggi di brillante scrittura – Il giardino delle Esperidi (1984), Le sabbie immobili (1991), L’isola volante (1996), I contemporanei del futuro (1998), Prima persona(2002) – ha alternato successi nella narrativa: La grande sera (1989, premio Strega), Vite di uomini non illustri (1993, premio SuperFlaiano), Nati due volte (2000, premio SuperCampiello e Pen Club).
Forse questo libro che sto per segnalarti potrebbe essere in tema con ciò che sta accadendo ora!
Tutto-chiede-salvezza
di Daniele Mencarelli
Sinossi
“Ha vent’anni Daniele quando, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un TSO: trattamento sanitario obbligatorio. È il giugno del 1994, un’estate di Mondiali.
Al suo fianco, i compagni di stanza del reparto psichiatria che passeranno con lui la settimana di internamento coatto: cinque uomini ai margini del mondo. Personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui. Come lui incapaci di non soffrire, e di non amare a dismisura.
Dagli occhi senza pace di Madonnina alla foto in bianco e nero della madre di Giorgio, dalla gioia feroce di Gianluca all’uccellino resuscitato di Mario. Sino al nulla spinto a forza dentro Alessandro.
Accomunati dal ricovero e dal caldo asfissiante, interrogati da medici indifferenti, maneggiati da infermieri spaventati, Daniele e gli altri sentono nascere giorno dopo giorno un senso di fratellanza e un bisogno di sostegno reciproco mai provati. Nei precipizi della follia brilla un’umanità creaturale, a cui Mencarelli sa dare voce con una delicatezza e una potenza uniche.”
Dopo l’eccezionale vicenda editoriale del suo libro di esordio La casa-degli-sguardi – otto edizioni e una straordinaria accoglienza critica, premio Volponi, premio Severino Cesari opera prima, premio John Fante opera prima, Daniele Mencarelli torna con una intensa storia di sofferenza e speranza, interrogativi brucianti e luminosa scoperta. E mette in scena la disperata, rabbiosa ricerca di senso di un ragazzo che implora salvezza: “Salvezza. Per me.”
Daniele Mencarelli
È nato a Roma nel 1974. Vive ad Ariccia.
Le sue principali raccolte di poesia sono: I giorni condivisi, poeti di clanDestino, 2001; Bambino Gesù, Tipografie Vaticane, 2001, Nottetempo, 2013; Guardia alta, Niebo – La vita felice, 2005; Figlio, Nottetempo, 2013. Sempre nel 2013 è uscito La Croce è una via, Edizioni della Meridiana, poesie sulla passione di Cristo. Nel 2015, nella collana gialla del Festival pordenonelegge, è stato pubblicato Storia d’amore. La sua ultima raccolta è Tempo circolare (poesie 2019-1997), Pequod, 2019.
Del 2018 è il suo primo romanzo La casa degli sguardi, Mondadori (premio Volponi, premio Severino Cesari opera prima, premio John Fante opera prima).
Collabora, scrivendo di cultura e società, con quotidiani e riviste.
E che dire del libro di Zadie Smith?
Ormai si è affermata come una delle scrittrici più iconiche, rispettate dalla critica e popolari della sua generazione. E oggi, a vent’anni dal memorabile esordio di Denti bianchi, ci offre il suo primo libro di racconti, nel quale il suo potere di osservazione e la sua voce inimitabile si fondono per restituirci l’esperienza complessa, terribilmente complessa, della vita nella contemporaneità.
Grand-Union-Storie
In queste pagine, dove sono raccolte undici storie completamente nuove e inedite assieme ad alcuni dei suoi pezzi più acclamati già pubblicati su varie riviste, proprio per cercare di renderci la complessità vertiginosa dell’esperienza odierna Zadie Smith ci regala una raccolta di narrativa favolosamente ricca e variegata.
Sinossi
“Per questo Grand Union è una creatura insolita, che unisce tutta l’esuberanza sperimentale di una scrittrice alla scoperta di nuove forme espressive con l’abilità tecnica di una maestra al culmine delle sue capacità e che contiene allegorie, parabole, thriller speculativi e satire, distopie nonché brevi indimenticabili esempi di quella commedia sociale che è tipica della Smith.
Grand Union è il nome di uno dei canali più lunghi dell’Inghilterra, che scorre da Londra a Birmingham, con mille ramificazioni. È anche il nome di una complicata giunzione che consente ai treni che arrivano da una direzione di spostarsi in una qualsiasi delle altre tre direzioni. Ma Grand Union fu anche il nome dato alla prima bandiera degli Stati Uniti d’America, nel 1776, che combinava le strisce rosse e bianche che conosciamo oggi con una versione in miniatura della bandiera britannica .”
Zadie Smith
Nasce a Londra nel 1975; di padre inglese e madre giamaicana, a soli ventitré anni ha scritto Denti bianchi, romanzo che l’ha fatta immediatamente assurgere al pantheon della letteratura contemporanea. Ha pubblicato inoltre L’uomo autografo 2004, Della bellezza 2008, NW 2013, L’ambasciata di Cambogia 2015 e Swing Time 2017.
Già docente a Harvard e alla Columbia University, insegna Scrittura creativa presso la New York University.
Buona lettura.