Caro Lettore, oggi ti segnalo La Porta del Cielo, il primo romanzo della scrittrice e pittrice Maria Luisa Alesina, Messaggerie Libri Distribuzione. Disponibile in tutte le librerie e nei principali store online.
Maria Luisa Alesina
È molto legata alla sua terra, tanto che pur vivendo e lavorando a Milano, la sua anima ha sempre continuato a percorrere la valle Stàffora, nell’Oltrepò e a contemplare i suoi cieli e i suoi paesaggi.
Questo grande amore per la sua Terra lo riversa nei molti disegni che rappresentano “ la Grande Madre”, vista come una giovane soave fanciulla addormentata. Da segnalare anche il bellissimo dipinto rappresentante Gesù, immerso in un paesaggio notturno illuminato dalla luna, che esalta il Castello e la Rocca di Nazzano: sempre presenti in tutti i suoi paesaggi.
Il castello di Nazzano è infatti da lei stessa considerato “il suo logo”: lo troviamo in tutte le sue tele, magari occultato in lontananza, sulla linea dell’orizzonte.
Tra le sue opere più significative, da ricordare la tela dedicata a San Paolo, nella Chiesa di Livelli, sempre nell’Oltrepò Pavese.
L’etica chiarista, punto di partenza dei giovani artisti degli anni 30, si ritrova sempre nei suoi dipinti e sottolinea un profondo rispetto verso l’uomo e la natura.
In un mondo come quello di oggi, in cui l’aggressione all’ambiente e la violenza perpetrata a danno dei più deboli, sono diventate leggi, la visione delle sue opere e il messaggio in esse contenuto, sono un monito a lottare per il raggiungimento di un futuro migliore.
E questo messaggio lo ritroviamo anche in questo suo primo romanzo:
La Porta del Cielo
“Un amore sbocciato a Salice Terme sul finire degli anni cinquanta tra Viola, giovane studentessa liceale e un maestro di musica jazz bolognese, leader di un gruppo di musicisti emiliani. Un amore scandito dalle più famose musiche del jazz tradizionale, di Gershwin, Cole Porter, Hoagy Carmichael, Irving Berlin e che costituiscono la colonna sonora del romanzo, dove l’amore è il vero protagonista con tutte le sue componenti umane e non…”
Questa la sinossi:
L’amore è quindi il filo conduttore di tutto il romanzo, non solo quello di Viola e Paolo, ma l’amore per la natura, che in quel lembo di terra oltrepadana, diventa il cantico della natura, nel silenzio dei luoghi, nella presenza protettrice e produttiva delle sue verdi colline, nella ricchezza delle sue acque benefiche. Se l’amore è il filo conduttore, la musica è la colonna sonora del romanzo.
Le musiche del jazz tradizionale, di Gerswhin, Cole Porter, Hoagy Carmichael, Irving Berlin, musiche eterne, che scandiscono, passo a passo, i percorsi diversi dei due protagonisti e che ci portano l’atmosfera di quei coraggiosi e favolosi anni cinquanta, ricchi di speranze e di voglia di vivere.
Matteo Baron critico letterario e scrittore, nella sua recensione a La porta del cielo scrive:
“… Alesina comprende nei ricordi un Renoir primaverile, impalpabile e semichiuso al declinare delle prime ombre. La notte si dissolve ai primi luccicori del sole ed ai propositi di vita e questa, come un leggero soffio vitale ci riporta alla bellezza mitologica di Leucotea, signora delle spume e delle onde, amore consumato nella eterna provvisorietà di un grande cuore. Se un dato emerge… è quello dell’infinita bellezza dell’Aleph, principio del tutto, privo di pause e terminazioni, ma solo la grande
meraviglia di un amore sospeso e mai terminato.”
Sono molto curiosa di leggerlo e recensirlo per te.
Come sempre buona lettura!