Caro iCrewer, eccomi oggi a segnalarti un libro su un tema (ahimè) attuale e addirittura in crescita nel nostro paese: il femminicidio o, se vogliamo, anche violenza di genere; e non ho scelto a caso la data per pubblicare questo articolo, data in cui si (stra) parla di amore, di doni da far trovare alla persona amata e giorno dedicato a tutti gli innamorati, ma nel quale – tra lustrini, brillanti, cioccolatini e fiocchi rossi – si nasconde un’altra amara realtà: l’amore utilizzato come scusante per uccidere. Il titolo di questo racconto, I volti del Silenzio, e la cover sono rappresentativi di una realtà che nessuno vuole vedere, che non ha nome né volto; l’autrice si chiama Adelaide Camillo, e questa storia (vera) è disponibile dalla fine di gennaio 2020, ed è edita da PAV. Ecco la trama:
“La storia tragica di Enzina Cappuccio e Fiorinda di Marino, uccise dai loro compagni e raccontata da chi, come me, non sapeva neanche che esistessero.
Storie di sofferenze, dolore e solitudine. Consumate in quartieri cresciuti a dismisura, affollati e caotici, il cui vivere rumoroso ha soffocato le timide richieste d’aiuto delle povere donne, così lontane fra loro eppure unite dallo stesso tragico destino. Accomunate nel caos e nel silenzio, nello smog e nel profumo di anemoni, i fiori dell’abbandono, dal fragile stelo e con una vita breve, troppo breve, come quella di Enzina, di Fiorinda e di tante, troppe donne, vittime e volti del rumoroso silenzio della vita che, come un fiume indifferente, scorre e va.”
A fine gennaio 2020 le prime stime: cinque donne sono già state uccise in soli due giorni, sei in una settimana ed è stato ritrovato il corpo di un’altra donna scomparsa da tempo: il fidanzato, arrestato. Il Procuratore Generale della Cassazione Giovanni Salvi nella sua relazione all’anno giudiziario si trova a constatare che i femminicidi ormai sono “emergenza nazionale”. In particolare, emerge dai dati emanati dal Pg, “Le donne uccise sono state 131 nel 2017, 135 nel 2018 e 103 nel 2019. Aumenta di conseguenza il dato percentuale, rispetto agli omicidi di uomini, in maniera davvero impressionante”. Ciò che ancora sembra non essere compreso dalle istituzioni è che tutto ciò avviene in ambiente domestico nella stragrande maggioranza dei casi; le donne non sono vittime quindi di serial killer o rapinatori efferati, bensì di compagni, mariti, fidanzati, e padri dei loro figli.
Alla base c’è sicuramente un retaggio culturale antiquato e difficile da eradicare, e la sottostima delle denunce presentate ai vari uffici competenti, nonché la mancanza di una vera rete di sostegno a chi, nella paura e nella vergogna, trova comunque la forza di denunciare; servizi sociali, associazioni di volontariato e soprattutto la struttura giudiziaria devono trovare una linea comune atta ad intervenire per tempo. Divulgare notizie, informazioni e storie di vita: tutto può servire a risvegliare le coscienze e a far sì che non rimanga tutto nascosto sotto al tappeto dell’omertà e dell’ignoranza.
L’autrice, Adelaide Camillo, classe 1972, ha trascorso gli anni della sua vita lavorando come assistente familiare, specializzandosi in assistenza invalidi e anziani e coltivando alcune sue passioni come quella della scrittura, scoprendo una certa predilezione per i gialli. È autrice di Finché morti non ci separi (PAV 2019) e L’Ispettore D’Amato – 26 Luglio 1968 (PAV 2018). Ha collaborato nelle antologie Ali Spezzate ed Emozioni Nascoste. Con I volti del silenzio continua il suo filone di storie vere dedicato a donne uccise per mano dei propri compagni.
Grazie di cuore❤
È stato un piacere 🙂 Sono proprio curiosa di leggerlo!