«Ogni singola notte mi ritrovavo a combattere contro i miei demoni. Mi aggiravo sul luogo del delitto e mi affannavo a cercare una risposta ai miei perché. Ero ormai convinta che si trattasse di una specie di missione del cui scopo ero però ancora all’oscuro. Avevo incominciato a rovistare nei cassetti, a spostare gli oggetti. Una volta, avevo addirittura sfiorato i corpi ancora tiepidi, per capire se quel che mi circondava fosse reale. Ma, se quello era reale, cos’era quello che vivevo tutti i giorni?».
Arriva in libreria la scrittrice Carlotta Amerio, con il suo romanzo d’esordio Al limite del sogno, un romanzo psicologico suggestivo e ben costruito, in grado di cogliere di sorpresa anche il più smaliziato dei lettori. La protagonista, Giulia, è un personaggio saldamente tratteggiato, un personaggio affascinante e misterioso, che si trova improvvisamente ad affrontare una realtà ben diversa da quella a cui era abituata. La sua vita da normale adolescente comincia a cambiare, Giulia inizia a fare strani sogni, incubi, che prendono posto nel suo mondo e si insidiano nel suo quotidiano. Insieme ai sogni riemergono anche ricordi passati, troppo oscuri per essere ricordati e per questo rimossi. Al limite del sogno è sicuramente un romanzo per chi ama addentrarsi e farsi domande sull’animo umano, sulle sue pulsioni nascoste e sui desideri rimossi.
Vediamo al trama
Giulia, giovane studentessa di Storia dell’Arte, trascorre le sue giornate tra studio e momenti di svago con i suoi amici e con Davide, il suo ragazzo. D’improvviso, però, degli incubi tetri e grotteschi, che paiono sempre più reali, iniziano a tormentare le sue notti. Inizierà da ciò un percorso sempre più vorticoso che la porterà a sperimentare ogni genere di degradazione, vittima, insieme, delle proprie allucinazioni e del desiderio confuso e progressivamente più incoerente di sfuggire a esse attraverso la droga. Il racconto riesce ad avere la precisione spietata di un’analisi clinica e la sapienza narrativa derivata da una partecipazione umana al dramma narrato, testimonianza di una scrittura di razza e di una sensibilità rara.