Buongiorno iCrewer! Il libro di cui ti parlo questa sera è particolare e stuzzica la curiosità: 1000 motivi per uccidere, di Ethan Riot, edito e dato alle stampe ad agosto da Elison Publishing.
Sai perchè ti dicevo che si tratta di un romanzo un po’ insolito? Ora provo a spiegarmi meglio: in teoria si tratterebbe di un giallo – perchè non mi dà per nulla il brivido del thriller, almeno dalla trama – ma manca uno dei requisiti primari di questo genere letterario.
Quando si parla di un romanzo giallo, si presuppone che ci siano detective, investigatori, Carabinieri o Polizia – con annessi reparti speciali – che prendono in carico le indiagini, per scovare, tramite indizi e prove, il colpevole e spiegare il suo movente. Nell’opera di Ethan Riot, invece, sembra proprio che ad avere in mano la lente d’ingrandimento non sarà un pubblico ufficiale.
Ma cosa accadrà poi? Lascerà perdere, decidendo che si tratti di invenzioni, o passerà all’azione? Per scoprirlo, non rimane che leggere 1000 motivi per uccidere!
Vorrei poterti dire qualcosa in più sull’autore, ma non sono riuscita a trovare quasi nulla rigurado Ethan Riot. Se sai dove indirizzami per scovare informazioni, sono tutt’orecchi.
La trama di 1000 motivi per uccidere, di Ethan Riot
L’avvocato Pasquale Bartolucci ha il pallino dei serial killer e della cronaca nera, a saziare la sua fama di storiacce è il gagliardo sacerdote Roberto Molinari, che, in cambio di una colazione offerta, gli racconta volentieri alcune confessioni da lui ascoltate, confessioni di veri omicidi! Così almeno sostiene Roberto, Pasquale però, pur apprezzando le sue novelle, non gli crede, ma storia dopo storia, l’avvocato inizierà ad avere davanti agli occhi i tasselli di uno strano puzzle.