Personaggi intriganti, un mondo nuovo, una storia originale, una prosa moderna e gli elementi fantasy più amati dal pubblico: ecco gli ingredienti principali del nuovo romanzo di Ryan Cahill. Un libro adatto a tutti gli amanti del genere fantasy, a tutti gli estimatori di Tolkien e a tutti coloro che hanno voglia di immergersi in un universo abitato da draghi, creato da zero dalla penna dell’autore.
Il romanzo ha vinto lo Stabby Award come Best Indie Novel nel 2021.
Di sangue e fuoco: la trama
Il romanzo è ambientato ad Eferia, una terra lacerata dagli orrori della guerra, e con un assetto politico tutt’altro che uniforme, che la scuote nelle viscere: i Gran Signori del Sud, infatti, sono impegnati a darsi guerra sotto ordine della Guardia del Drago, che serve l’Impero del Nord e Fane Mortem, il suo sovrano.
Nell’emisfero più meridionale di questa terra, in una zona confinante con un’umida e oscura foresta, c’è La Radura, un remoto villaggio nel quale vive il giovane Calen Bryer. Ancora scosso dalla drammatica perdita di suo fratello, si sta preparando per La Prova, un rito di passaggio all’età adulta che presenta diverse difficoltà, tanto che non tutti riescono a sopravvivere a questa usanza. Calen, però, non può immaginare che il futuro gli serberà prove ancora più ostiche, che, contro ogni sua previsione, coinvolgeranno sia lui che i suoi cari. Si imbatterà, infatti, in tre sconosciuti che lo trascineranno in una guerra che infuria da ormai secoli, segnata da politica, magia e leggenda.
Calen, tuttavia, è solo un ragazzo come tanti. Nessuna profezia ha previsto il suo arrivo, ne tantomeno c’entra il destino. Forgiato nel fuoco e fatto di sangue, e sanguinerà.
Chi è Ryan Cahill?
Nato a Dublino, in Irlanda, è cresciuto circondato dal fantasy, grazie ai suoi genitori.
Fortemente influenzato da J.K. Rowling, Terry Pratchett, J.R.R. Tolkien, George R.R. Martin, Robert Jordan e Brandon Sanderson, all’età di 7 anni cercò di scrivere il suo primo libro. Si può, dunque, constatare come la sua passione per il fantasy e per la scrittura sia connaturata al suo essere.