In libreria dal 25 giugno Ci siamo già visti? di Sadie Dingfelder, pubblicato da Altrecose, il progetto editoriale che prosegue il lavoro giornalistico di IlPost. Ci siamo già visti? Come ricordiamo e riconosciamo (o no) le facce, le persone e il mondo intero è stato definito «una storia rivelatrice sulla scoperta di essere parte di una comunità e di meritare accoglienza» dal Wall Street Journal.

Ci siamo già visti?: trama
Riusciamo a visualizzare il volto di una persona che abbiamo conosciuto a una festa? I nostri pensieri prendono la forma di un monologo interiore? Siamo sempre sicuri, quando incrociamo un volto familiare per la strada, di aver già visto quella persona o no?
Tantissimi di noi si rammaricano ogni giorno di non ricordare i nomi delle persone, a volte di non saperle riconoscere quando le incontrano, o scoprono che il proprio rapporto con la memoria è diverso da quello degli altri. Una parola complicata, «prosopagnosia», è diventata più nota con gli studi di Oliver Sacks: si riferisce alla difficoltà di riconoscere i volti.
Sadie Dingfelder è una giornalista scientifica che un giorno scambia uno sconosciuto al supermercato per suo marito e comincia a scoprire che le piccole anomalie del funzionamento del suo cervello sono «neurodivergenze». E capisce che mettersi nei panni di qualcun altro richiede un impegno speciale: le persone reagiscono alle cose in mille modi diversi, e le loro reazioni hanno spesso spiegazioni molto differenti.
Dingfelder si rende conto che c’è qualcosa di peculiare nel modo in cui funziona il suo cervello. Ci siamo già visti? racconta il suo percorso di scoperta e di accettazione delle peculiarità del suo cervello, fatto di studio, di esami e di incontri con alcuni dei più importanti scienziati che si occupano di queste cose: è un racconto autobiografico scorrevole e divertente, ma anche e soprattutto un saggio su come funzionano (o no) la percezione, la visione e la memoria.
E su quanto sia difficile capire come percepiscono il mondo gli altri: nel mondo «c’è una quantità incredibile di neurodiversità nascosta. La vostra migliore amica, il vostro compagno, la vostra capa… la loro esperienza cosciente potrebbe essere completamente diversa dalla vostra, senza che nessuno di voi ne abbia la benché minima idea».
Chi è Sadie Dingfelder
Sadie Dingfelder fa la giornalista scientifica, è sposata e ha poco più di quarant’anni quando scopre di essere una persona neurodivergente: è affetta da prosopagnosia o cecità alle facce (non riconosce le persone), stereocecità (non vede la profondità dello spazio), afantasia (non visualizza con immagini pensieri e ricordi) e da altre sindromi della memoria e del riconoscimento.