Quando la realtà supera la fantasia distopica, nasce una storia che scuote le fondamenta della democrazia. È ciò che accade nel nuovo libro di Francesco Cancellato, Il nemico dentro. Caso Paragon, spie e metodi da regime nell’Italia di Giorgia Meloni (Rizzoli), in cui il direttore di Fanpage racconta la scoperta che il suo telefono era stato violato da uno spyware di uso governativo: Graphite, sviluppato dall’azienda israeliana Paragon. Da quell’episodio prende forma un racconto che intreccia giornalismo investigativo, denuncia civile e analisi politica, mettendo a nudo un Paese dove la sorveglianza digitale rischia di diventare uno strumento contro la libertà di stampa.
Cancellato non si limita a ricostruire i fatti, ma pone domande scomode: è accettabile che in una democrazia si spiino giornalisti e attivisti? Chi controlla davvero chi detiene il potere di spiare? E, soprattutto, perché il silenzio istituzionale sembra la risposta più comoda?
Il nemico dentro è un viaggio nel lato oscuro dell’informazione italiana, dove la tecnologia della sorveglianza diventa il simbolo di una ferita aperta nella coscienza democratica del Paese.

Il caso: lo spyware Graphite e la scoperta shock
Il 31 gennaio 2025, un messaggio sul cellulare cambia per sempre la vita di Francesco Cancellato, direttore del giornale online Fanpage. Il suo telefono — e quelli di alcuni collaboratori — risulta infettato da Graphite, un sofisticato spyware prodotto dall’azienda israeliana Paragon, venduto esclusivamente a governi e servizi segreti.
Una scoperta inquietante che apre un’inchiesta senza precedenti: chi ha spiato i giornalisti di Fanpage? E perché?
Il nemico dentro: un libro-denuncia contro il silenzio del potere
Nel volume Il nemico dentro. Caso Paragon, spie e metodi da regime nell’Italia di Giorgia Meloni (Rizzoli, 240 pagine, 17,50 euro), Cancellato ricostruisce nei dettagli l’intera vicenda, tra omissioni governative, contraddizioni istituzionali e il silenzio di chi avrebbe dovuto vigilare.
L’autore denuncia una democrazia che tace di fronte a una violazione gravissima dei diritti fondamentali, mentre giornalisti e attivisti diventano bersaglio di strumenti di sorveglianza tipici dei regimi autoritari.
“È normale che in una democrazia siano spiati giornalisti e attivisti?”, si chiede Cancellato nel libro.
“È normale che il governo non sappia — o non voglia — dare risposte?”.
Interviste, retroscena e responsabilità politiche
Attraverso interviste e testimonianze di figure come Franco Gabrielli, Nello Scavo, Ciro Pellegrino e Matteo Renzi, il direttore di Fanpage intreccia voci e analisi per raccontare un’Italia dove la libertà di stampa rischia di essere messa sotto sorveglianza. Tra segreti di Stato, versioni contrastanti e omissioni governative, il libro costruisce un mosaico inquietante sul funzionamento (e sui limiti) del controllo democratico sui servizi di intelligence.
Una ferita alla democrazia
Il nemico dentro non è solo un racconto giornalistico, ma un atto d’accusa contro il disinteresse collettivo di fronte a uno scandalo di tale portata. Cancellato parla di un “nemico” che non è solo nello spyware dei nostri telefoni, ma nel nostro stesso silenzio, nella rassegnazione con cui accettiamo violazioni della privacy e della libertà di informazione.