Nancy Urzo autrice di Amicizia pericolosa, spin-off della trilogia Erasmus di sangue è una giovane bergamasca e perito informatico. Nata nel 1987, sposata, coltiva la passione per la scrittura da molto tempo. Nancy Urzo comincia a scrivere poco più che bambina, appena dodicenne, approcciandosi alla poesia. Non si può dire di certo che comincia dal genere letterario più semplice!
La passione per la poesia sfocerà diversi anni dopo, nel 2018, nella pubblicazione di una raccolta di versi, Anima nel tempo, cui seguirà, nel 2019, un’altra raccolta di poesie La carezza di un sogno. Dalla poesia Nancy Urzo passa alla prosa, cimentandosi e pubblicando nello stesso anno, 2019, il primo libro della trilogia Erasmus di sangue. Trilogia appartenente al genere thriller-erotico di cui esiste anche una versione in lingua spagnola e tedesca.
Una penna fertile quella di Nancy Urzo, fra l’altro molto attiva sui social e buona promotor di se stessa, intraprendente e dinamica.
Molte sono le sue iniziative social, infatti, atte a promuovere e divulgare i suoi libri che hanno anche un discreto successo fra gli appassionati del genere. E devo dire, dopo aver letto lo spin-off Amicizia pericolosa, che la scrittura di Nancy Urzo è scorrevole e anche gradevole: su una cosa mi sono interrogata, lo ammetto, sul significato di spin-off. E dal momento che ho ammesso la mia ignoranza in materia di termini moderni che indicano un certo tipo di libri, il passo successivo è stato, inevitabilmente, quello di documentarmi.
Nancy Urzo e lo spin-off di Erasmus di sangue: Amicizia pericolosa
Spin-off, se come me ti stai chiedendo cosa significhi caro lettore, è un termine inglese, uno dei tanti che invade la nostra lingua (e mi fermo qui perchè potrei scrivere un intero articolo su questo argomento) che si potrebbe tradurre in italiano con derivato o derivazione. Nello specifico, riferito ad una storia raccontata in un libro, non è altro che la narrazione delle vicende di uno o più personaggi apparsi in un altra storia o in un altro libro. In pratica, Nancy Urzo, in Amicizia pericolosa, riprende due personaggi della trilogia Erasmus di sangue e ne racconta le vicende.
Ah dimenticavo, ad onor di chiarezza, il termine spin-off appartiene al gergo televisivo ed è mutuato dalle serie Tv, il cui protagonista appare in precedenza come personaggio secondario in un’altra serie. Svelato l’arcano, se già non lo conoscevi! Io no, lo ammetto tranquillamente e neanche me ne vergogno. Forse perchè appartengo ad una generazione che ama leggere libri e romanzi non necessariamente, com’è di moda oggi, trasformabili in serial: trilogie, quadrilogie e altre “gie” discorrendo, che siano.
Vero è, comunque, che il mondo dei libri è bello perchè è vario: probabilmente Nancy Urzo sa che c’è chi ama le storie con personaggi fissi, ai quali magari affezionarsi e, proprio come in una serie Tv, ama vederne e leggerne le vicende e le evoluzioni. Sarà per questo che ha scritto la trilogia Erasmus di sangue e lo spin-off di cui ti parlo oggi, Amicizia pericolosa, le cui protagoniste sono due ragazze caratterialmente molto diverse fra loro, la cui amicizia si spinge ben oltre i limiti cosiddetti normali.
Proprio il titolo conduce il lettore ad intuire che la storia raccontata da Nancy Urzo, nelle cinquantaquattro pagine di Amicizia pericolosa, è una storia in cui le protagoniste, diversissime dal punto di vista caratteriale, si trovano quasi per caso ed iniziano un rapporto amicale in cui non mancano avventure di ogni genere, avventure nelle quali una delle due fa da traino all’altra che, dal canto suo è bene felice di essere trainata.
Al di là della trama ciò che è importante per una recensione è l’analisi che un lettore qualsiasi può fare del racconto e soprattutto, ciò che il libro lascia dopo la lettura e le riflessioni che induce a fare. Amicizia pericolosa di Nancy Urzo è una storia veloce (in certi punti anche troppo), non priva di colpi di scena, che apre la visuale sul mondo degli adolescenti: rapporti genitori e figli, rapporti fra pari, abitudini e modi di fare.
Un universo giovanile quello raccontato da Nancy Urzo che nasconde dietro l’apparente spensieratezza dell’età, angosce, mancanze e conflitti destabilizzanti per una crescita serena.
Doveroso da parte mia un piccolo appunto, quasi come un post-scriptum: attenzione agli svarioni grammaticali, inammissibili per una pubblicazione. Un buon vocabolario a fianco (a fianco= avverbio di luogo che esprime vicinanza, come dire vicino, accanto; e non affianco= voce del verbo affiancare, prima persona del presente indicativo) per chi scrive, è meglio del pane quotidiano.