Dopo il matrimonio mi tolsero l’assegno da assistente” – Carlassare è stata la prima donna a vincere una cattedra di Diritto costituzionale in Italia. Ma la sua carriera accademica, come ha raccontato sempre al Fatto nel 2017, è stata in salita: “Anche volendo, non avrei potuto fare il magistrato. Era in vigore una legge fascista del 1919 che escludeva le donne dalla magistratura oltre che da funzioni dirigenziali nella Pubblica amministrazione”.

Giovanissima laureata in Giurisprudenza con 110 e lode – la migliore dell’università di Padova – negli anni Cinquanta ebbe un assegno da “assistente straordinario”. Che immediatamente dopo il matrimonio le fu tolta perché – come le raccontò un docente che aveva partecipato alla riunione in cui fu presa la decisione – “una donna sposata non può avere interessi scientifici”.

Le dimissioni dalla commissione per le riforme costituzionali

La giurista ha fatto parte della commissione per le riforme costituzionali istituita, durante la XVII legislatura, per studiare proposte di modifica della seconda parte della Costituzione. Si è dimessa, nel luglio 2013, in polemica con la sospensione per alcune ore dei lavori parlamentari ottenuta dal Popolo della Libertà dopo che era stata fissata l’udienza per il ricorso in Cassazione contro la sentenza del processo Mediaset: ha spiegato di considerarla una “disfatta morale” e “un’intimidazione verso la Cassazione”. L’1 agosto Silvio Berlusconi sarebbe stato condannato in via definitiva per frode fiscale.

I messaggi di cordoglio

Il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, sui social ha postato un saluto a Lorenza Carlassare “a nome mio e di tutta l’ANPI. Ricordo una donna libera e coraggiosa, il suo battagliare per la convivenza civile e pienamente democratica, per la moralità delle Istituzioni, per la loro radice antifascista. Una donna di carattere costituzionale. La sua scomparsa è una grave perdita per il nostro Paese. Terremo vive la sua intelligenza e la sua passione”.

Enrico Letta twitta: “Con Lorenza Carlassare scompare una giurista di fama che ha profondamente segnato il dibattito costituzionale nel nostro Paese. Sempre a difesa della Carta e dei suoi principi fondamentali”.