Michele Monina pubblica Il mondo per il verso giusto, edito da Moralia, un libro risposta al lavoro di Roberto Vannacci. L’opera del generale ha suscitato numerose polemiche e critiche, nonostante sia stata per molto tempo in vetta alle classifiche di Amazon.
Monina pubblica il libro che risponde a Vannacci
Un libro per rispondere a Il Mondo al contrario di Roberto Vannacci: è Il mondo per il verso giusto di Michele Monina, pubblicato da Moralia, che intende smontare “le affermazioni, le tesi, i racconti di un libro omofobo, antitetico e pericolosamente reazionario come quello di Roberto Vannacci” dice. Come afferma l’autore, citato dalla casa editrice:
“Credo sia addirittura una ovvietà dire che libertà d’espressione non equivale al poter affermare tutto quel che si vuole Se così fosse non esisterebbero reati quali l’istigazione all’odio, al suicidio, a delinquere, e non esisterebbe la diffamazione. L’articolo 21 è usato come un paravento per far circolare idee eversive, di questo si tratta, come il tanto sbandierato diritto all’odio, messo pretestuosamente in bocca a Oriana Fallaci. Se le opinioni possono essere tutte legittime, dichiarare falsità, quali l’anormalità degli omosessuali, tanto per dire, rientra nel novero dell’abuso di detta libertà di espressione. Curioso, quindi, che il generale Vannacci minacci poi Pierluigi Bersani di portarlo in tribunale nel momento in cui, per altro senza tirarlo in ballo direttamente, dimostrava la fallacia di questo utilizzo dell’articolo 21 chiedendosi se fosse possibile impunemente offendere un generale”.
Monina è netto in tal senso: “Che le minoranze vadano tutelate e non stigmatizzate e attaccate dovrebbe essere faccenda chiara a chiunque, tanto più a chi con orgoglio indossa una divisa e si dichiara pronto a dare la vita per i propri valori. Prendersela con chi è già stato a lungo emarginato e discriminato fa passare il generale come il tizio grosso e muscoloso che entra in un bar e attacca briga con il più mingherlino e indifeso di tutti, alla faccia del coraggio“.
Michele Monina, nato ad Ancona nel 1969, vive e lavora a Milano. Ha pubblicato novantadue libri, alcuni dei quali firmati a quattro mani con artisti come Vasco Rossi, Cesare Cremonini e Caparezza, che spaziano dall’attualità alla politica, dalla musica al cinema, con una penna sempre puntuale, sarcastica e di facile lettura. Ha scritto anche per il cinema, la radio, la tv e il teatro.
Il mondo al contrario di Roberto Vannacci
Il libro del comandante Vannacci, quest’estate si è presentato come caso mediatico. Tutto è cominciato quando, lo scorso 17 agosto, su Repubblica Matteo Pucciarelli ha riassunto i contenuti del libro del 55enne già capo dei paracadutisti della Folgore, in cui l’autore “si scaglia contro la ‘dittatura delle minoranze’ con un linguaggio triviale e sessista”.
Per l’autore, “se non è nella natura dell’uomo essere cannibale, perché dovrebbe esserlo per il diritto alla genitorialità? Le coppie arcobaleno non sono normali. La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale”. Per chi è in cerca di altre citazioni, il Corriere ne ha raccolte diverse… Non a caso Il Post, ripercorrendo la vicenda, ha definito il libro “razzista e omofobo“.
Di parere diverso Dagospia, che da giorni propone in home page una sua lettura del libro e accusa chi critica Il Mondo al contrario di non averlo letto. Per Dagospia “le tesi del libro sono due. La prima è che il ‘sovvertimento di quella che la moltitudine intende come normalità è prodotto da esigue e sparute minoranze che prevaricano il sentire comune’. La seconda è quella della sovra rappresentanza delle minoranze nei sistemi che formano e indirizzano la società (le casematte gramsciane?), sebbene qui anche il coraggioso generale non abbia il coraggio di citare la più potente delle lobby minoritarie sovrarappresentate…”.