È tornata la 18esima edizione dei campionati del mondo di atletica leggera: teatro delle imprese è lo stadio universitario Hayward Field a Eugene in Oregon negli Stati Uniti. La struttura è stata completamente rinnovata nel 2018 e inaugurata lo scorso anno e la scelta del luogo per questi Mondiali di atletica 2022 non sembra casuale, andiamo a scoprire il perché.
Eugene, un luogo simbolico per l’atletica
I mondiali di atletica 2022 si tengono in uno degli stadi che ha contribuito alla storia dell’atletica nel mondo, l’Hayward Field, costruito nel 1919 e dal 1966 trasformato in campus per atletica leggera. Lo stadio ha subito un’importante opera di ristrutturazione, ma qualcosa di storico è rimasto. Vicino alle tribune si trova una torre metallica alta 10 piani, che omaggia le leggende sportive dell‘Università dell’Oregon Bill Bowerman e Steve Prefontaine. Bowerman, oltre ad essere l’ideatore del jogging come esercizio fisico e corsa adatta a tutte le età, è stato anche un grande allenatore e il cofondatore della Nike; Prefontaine invece è stato un atleta indiscusso nell’atletica leggera.
Italia: Marcell Jacobs si ritira
La squadra italiana composta da 60 atleti purtroppo ha dovuto salutare l’atleta più veloce al mondo Marcell Jacobs. Il velocista azzurro, campione olimpico dei 100 metri piani, della staffetta 4×100 metri ai giochi di Tokyo 2020 e campione mondiale indoor dei 60 metri piani Belgrado 2022, ha dovuto fare i conti con vari problemi muscolari e ha dovuto dire addio alla semifinale dei 100 con grande rammarico.
“In questo momento Marcell è ovviamente molto dispiaciuto per non aver regalato emozioni a se stesso e agli altri – ha dichiarato l’allenatore Camossi – Ma abbiamo visto la finale insieme e siamo molto sereni per il futuro: ci ha fatto capire che non c’è un vero dominatore nella velocità mondiale, e sapevamo che il 9.79 di Kerley non sarebbe stato ripetuto nei turni successivi. Ora bisogna mettersi subito in mentalità Europei di Monaco“.
Dell’assenza di Jacobs ne hanno approfittato gli americani che hanno dominato i 100 metri con una tripletta vincente (Fred Kerley, secondo Bracy e terzo Bromell).
Resta da chiedersi: chi sostituirà Marcell Jacobs nella staffetta 4×100?
Prima medaglia per l’atletica italiana
Mercoledì 20 luglio Elena Vallortigara, già campionessa italiana assoluta di salto in alto, ha conquistato il bronzo! La trentenne di Schio (Vicenza), tornata ai livelli di quattro anni fa, ha saltato 2 metri al primo tentativo in una gara quasi senza errori. Medaglia d’oro per l’australiana Eleanor Patterson e l’argento all’ucraina Jaraslava Mahuchikh. L’America ha portato fortuna alla carabiniera che, nonostante i vari infortuni e i trasferimenti continui della sede di allenamento, grazie alla sua tempra, la sua perseveranza e la dedizione allo sport è riuscita nell’impresa del bronzo.
Quinta giornata di mondiali: Tortu e Kaddari non ce la fanno
Record e beffa invece per Filippo Tortu, che firma il suo nuovo primato personale (20″10) ma resta fuori per un soffio dalla finale dei 200 metri. Nella terza ed ultima batteria vince infatti lo statunitense Kinghton davanti al canadese Brown, che precede l’azzurro di soli tre millesimi.
Niente da fare anche per l’azzurra Dalia Kaddari, sesta in 22″86 nella terza semifinale dei 200 e quindi eliminata.
Sesta giornata: Folorunso e Catalin stupiscono
Si chiude anche questa sesta giornata di Mondiali a Eugene. I successi vanno alla cinese Bing Feng nel disco e alla kazaka Jeruto nei 3000 siepi. Fantastica Ayo Folorunso a Eugene, dopo nove anni cade il primato italiano dei 400 ostacoli: 54″34 ai Mondiali, superato il 54″54 di Yadisleidy Pedroso realizzato a Shanghai nel 2013. Purtroppo il nuovo primato non basta per la finale. Fuori anche le altre due azzurre, Rebecca Sartori e Linda Olivieri. Missione compiuta per Catalin Tecuceanu, l’azzurro vola in semifinale negli 800 con il nuovo primato personale di 1’44″83. Batteria strana per l’azzurro, che parte forte, rallenta e si stacca nel penultimo rettilineo, prima di lanciare la volata finale dove rimonta quattro posizioni.
Si concludono i mondiali: gli azzurri a testa alta
La nostra Nazionale ha conquistato due medaglie a Eugene (Oregon, USA): l’oro di Massimo Stano nella 35 km di marcia e il bronzo di Elena Vallortigara nel salto in alto. L’Italia ha portato a casa ben dieci finali, ovvero i piazzamenti nelle migliori otto posizioni: oltre ai podi spiccano i quarti posti di Gianmarco Tamberi, Sara Fantini, Andrea Dallavalle e la quinta piazza di Emmanuel Ihemeje (39 punti complessivi).
La Nazionale ha così concluso con il 19esimo posto nel medagliere e al 12esimo posto nella classifica a punti, ovvero la graduatoria che tiene in considerazione i piazzamenti nelle prime otto posizioni (8 punti per la vittoria, 7 per il secondo posto e via dicendo). Si tratta di risultati degni di nota ottenuti dagli azzurri, lontani dalle cinque medaglie d’oro delle Olimpiadi di Tokyo 2020 ma eccellenti protagonisti a livello internazionale.