Per chiudere in bellezza il primo mese di questo 2025, la casa editrice Mondadori non manca di riservarci numerose sorprese. Sono, infatti, moltissime le novità editoriali nella narrativa straniera. Ecco alcune anticipazioni!
Novità Mondadori: narrativa straniera
(Non) disponibile di Madeleine Gray
A ventiquattro anni, Hera sta faticosamente attraversando quell’età che secondo tutti è la più bella della vita, tranne per chi la sta vivendo. Mentre i suoi coetanei hanno già una carriera avviata, lei ha rimandato l’ingresso nel “mondo degli adulti” conseguendo tre lauree umanistiche e affronta la vita un meme alla volta. Disprezza la partecipazione al “sistema”, alle convenzioni e ai gesti vuoti che compongono quella farsa collettiva che è per lei la corporate life, ma è al verde e vive ancora con suo padre, e da qualche parte dovrà pur iniziare.
Così accetta un lavoro come moderatrice di commenti per un giornale online con lo stesso entusiasmo di una persona che sta andando al patibolo. Come volevasi dimostrare, la vita in ufficio si rivela immediatamente deprimente. Hera si sente fuori luogo, un’impostora che cammina tra i corridoi cercando di mimetizzarsi, tradita dalle sue vecchie Dr. Martens inutilmente lucidate. Finché non incontra Arthur, un collega più grande con cui inizia a parlare nella chat aziendale. Nonostante negli ultimi anni sia uscita principalmente con ragazze, l’attrazione che prova è innegabile, come la sensazione di felicità che si accende ogni volta in lei insieme al pallino verde che indica che Arthur è online. C’è solo un problema: lui è sposato.
(Non) disponibile è un ritratto acuto e brutalmente onesto di una generazione un po’ persa tra ansia del futuro e un mondo e una cultura del lavoro distanti dai suoi ideali. Un romanzo che racconta con un sarcasmo irresistibile l’avere vent’anni e la ricerca di sé, processo che spesso e volentieri passa anche attraverso l’esperienza – a volte tragica – dell’amore.
Il tempo delle ciliegie di Montserrat Roig
Primavera 1974. Dopo dodici anni di esilio volontario tra Parigi e Londra, Natàlia Miralpeix torna a Barcellona. La città che l’accoglie, in apparenza, è la stessa di sempre: Franco è ancora al potere, l’anarchico Puig Antich è appena stato giustiziato e la vecchia generazione porta con sé le ferite nascoste della Guerra Civile, i propri sogni infranti, i desideri non realizzati.
Per Natàlia il rientro a casa significa ritrovare la sua famiglia, i cui componenti, nel grigiore del momento, cercano disperatamente di dare un senso alla loro esistenza: zia Patrícia, vedova di un poeta decaduto con manie di grandezza, che ora si tinge i capelli, fuma, e ha una passione sfrenata per il vino rosso; la cognata Sílvia, pupilla di un ricco imprenditore, circondata da stoviglie pregiate, biancheria di prim’ordine e da una superficialità disarmante; il fratello Lluís, cinico architetto di fama, simbolo di un futuro promettente e prospero. Infine Màrius, il nipote adolescente, appassionato di poesia e di Jimi Hendrix, che mostra a Natàlia come la rivoluzione sessuale, politica e artistica delle nuove generazioni sia in realtà già nell’aria.
Natàlia si muove a fatica tra la sua educazione borghese e la voglia di libertà, mentre il passato si riaffaccia alla memoria: l’incontro con il giovane comunista Emilio, al centro delle rivolte studentesche di quegli anni, e l’episodio drammatico che l’ha spinta ad andarsene da Barcellona. Natàlia è una donna che si rifiuta di adeguarsi alle aspettative sociali e a valori che non sente suoi, desiderosa di trovare la propria strada, per vivere, finalmente, il tempo delle ciliegie, la primavera della gioia.
L’importante riscoperta di una scrittrice catalana, voce di primissimo piano nel panorama intellettuale spagnolo degli anni Settanta e Ottanta, i cui romanzi hanno suscitato l’entusiasmo unanime della critica in tutta Europa. Il tempo delle ciliegie è un ritratto spietato di tre generazioni che racchiudono un’epoca; una voce che parla con estrema freschezza anche ai lettori e alle lettrici di oggi.
Perestroika a Parigi di Jane Smiley
Paras, diminutivo di “Perestroika”, è una vivace cavalla da corsa che vive alle porte di Parigi. Un pomeriggio, all’imbrunire, trova la porta della sua stalla aperta e, poiché è una puledra curiosa, vaga fino alla Ville Lumière. È abbagliata e spesso confusa dai panorami, dai suoni e dagli odori che la circondano, ma non ha paura. Ben presto incontra un cane elegante, una femmina di bracco tedesco a pelo corto di nome Frida, il cui proprietario è morto da poco, che sa come cavarsela senza attirare l’attenzione dei parigini sospettosi.
Paras e Frida vivono per un periodo nei lussureggianti spazi verdi della città, procacciandosi del cibo grazie ai viaggi strategici di Frida al mercato della verdura, e in compagnia di due incontenibili anatre, Sid e Nancy, e di Raoul, un corvo supponente, sempre appollaiato su una statua di Benjamin Franklin. A un certo punto, però, Paras incontra un bambino, Étienne, e scopre una nuova parte della città: la casa dalle pareti di edera dove il ragazzino e la sua bisnonna quasi centenaria vivono in isolamento. Con l’avvicinarsi del freddo, sboccia la più improbabile delle amicizie.
Ma per quanto tempo un cavallo in fuga può passare inosservato a Parigi? Quanto a lungo un ragazzo potrà tenere Perestroika nascosta e tutta per sé? Pieno di arguzia e immaginazione, Perestroika a Parigi, il nuovo affascinante romanzo di Jane Smiley, è un’avventura che celebra la curiosità, l’ingegno e il desiderio di tutte le creature per il vero amore e la libertà.