Caro iCrewer, oggi ricade l’anniversario della nascita di Molière, pseudonimo di Jean-Baptiste Poquelin, nato a Parigi il 15 gennaio 1622. Il drammaturgo è autore di innumerevoli opere, tutte molto attuali.
In Francia, per onorare la memoria di Molière, il drammaturgo sarà festeggiato con pubblicazioni, mostre, conferenze, convegni, spettacoli e vari eventi che consentiranno di gettare un nuovo sguardo sull’autore di teatro francese più rappresentato al mondo.
Molière, attuale come nessuno
Chi non ha mai sentito, letto o assistito alle rappresentazioni teatrali delle opere di Molière? Sicuramente avrete sentito opere come: Il malato immaginario, Il medico per forza, Il Misantropo, L’Avaro, oppure Il matrimonio forzato.
Tutte opere che nella seconda metà del 1600 erano ritenute stravaganti e surreali. Ma in realtà, l’autore francese è stato un anticipatore dei tempi, infatti, se rileggiamo le sue opere, noteremo la sua sorprendente attualità.
Non posso non citare anche un attore italiano, che ha reinterpretato e ben capito Molière e il suo lavoro. Sto parlando di Paolo Rossi, che nelle sue interpretazioni riuscì a presentare il quadro politico italiano degli anni ’90.
Pensiamo all’ultima opera scritta, Il malato immaginario. L’ipocondriaco Argante crea e ipotizza malattie immaginarie, ma al contempo denigra la classe medica, accusandola di essere arida, egoista ed ipocrita. Così, molto velocemente ci ricordano tutte quelle persone che preferiscono prendere farmaci senza nessun controllo medico, perché non si fidano del personale sanitario, che, probabilmente, si arricchisce alle loro spalle e sulle loro malattie.
Ma andiamo avanti, abbiamo anche Il Misantropo, opera che ridicolizza fin dall’inizio le convenzioni e l’ipocrisia degli aristocratici francesi dell’epoca, ma assume un tono più serio quando si sofferma sui difetti e le imperfezioni che tutti gli esseri umani possiedono.
Il Misantropo è una commedia senza lieto fine, quanto mai attuale. Un quadro perfetto del momento che stiamo vivendo, nella disillusione verso un mondo non meritocratico, dove la soluzione è sempre nel compromesso e spesso nella totale evasione dalla legalità, dove la menzogna trova strade più facili e tollerabili della verità.
Un’altra prova dell’evidente attualità di Molière? L’opera: L’avaro. Già dal semplice titolo possiamo immaginare il tema cardine dell’opera, appunto, l’avarizia.
Nella commedia, l’avaro in questione è Harpagon, il quale spera che sua figlia Elise si sposi con un uomo ricco, ma vecchio di nome Anselme, il quale accetterà la ragazza anche senza dote. La ragazza in realtà è innamorata di un altro ragazzo di nome Valère, il quale però è un povero squattrinato.
Francia: Un anno dedicato a celebrazioni di Poquelin-Molière
L’organizzazione generale è affidata a un gruppo di accademici composto da Georges Forestier (Università della Sorbona), Claude Bourqui (Università di Friburgo), Bénédicte Louvat (Università di Toulouse-Jean Jaurès), Lise Michel (Università di Losanna), Christophe Schuwey (Università di Yale).
Tra le istituzioni partner delle celebrazioni figurano l’Università della Sorbona di Parigi, l’Università di Yale, l’Università di Tolosa, l’Università di Friburgo, l’Università di Losanna, l’Università di Bruxelles, l’Università di Ginevra, l’Università di Torino, l’Accademia Reale di Scienze, Lettere e Belle Arti del Belgio, la Comédie-Française e il Teatro Stabile di Torino.
Il calendario delle manifestazioni si è aperto a Parigi con un convegno di studi dal 6 al 9 gennaio all’Università della Sorbona e alla Comédie-Française dal titolo Retours sur Molière. Altri convegni si terranno a New York e Yale (14-16 aprile) e a Torino (6-7 maggio).
La prima mostra si terrà dal 15 gennaio al 17 aprile a Versailles con il titolo Molière, la fabrique d’une gloire nationale (1622-2022). Dal 26 maggio al 1° novembre 2022 a Parigi Molière en costumes e dal 27 settembre al 15 gennaio 2023 Molière, le jeu du vrai et du faux.