Mirca Ferri
Una tra le nostre autrici preferite, torna a trovarci.
Ho letto questo breve libro di Mirca Ferri e mi sono sorte delle domande per lei: è così che ti racconteremo insieme un po’ di questa sua esperienza. Non posso dire di conoscere bene Mirca ma è sicuramente una persona con cui passerei del tempo a chiacchierare non solo di libri. Questa che ti lascio è una parte di ciò che ci siamo dette parlando de Il varco dell’oste.
Leggendo questo testo salta subito all’occhio la differenza con gli altri romanzi di Mirca Ferri e la capacità con cui l’autrice si è “trasformata” per scrivere qualcosa di interessante per un pubblico, probabilmente, differente da quello che acquista solitamente i suoi testi. Il contenuto generale è ciò che fa notare subito le diversità e quindi…
I tuoi libri raccontano sempre un po’ di te. È stato complesso scrivere un genere completamente diverso?
Innanzitutto ciao Maura, e grazie per questa intervista. I miei testi hanno sempre qualcosa che mi appartiene, è vero e anche in questo è presente una delle mie peculiarità: la grande passione che posseggo da sempre per le LEGGENDE POPOLANE. Anche nel mio primo libro “Radici d’infanzia, ali di vita” infatti avevo inserito quelle che mi narravano da bambina. Per questo libro ho fatto un vero e proprio tour nei paesini dell’Appenino Tosco emiliano, alla ricerca delle persone più anziane e delle loro storie. È stata un’esperienza bellissima. La loro diffidenza iniziale si è subito disciolta e io ho avuto l’opportunità di accrescere il mio bagaglio personale.
Mirca prosegue affermando che questo testo è stato scritto su commissione e quindi la domanda sorge spontanea:
Un libro su commissione: difficile da impostare?
Credo di sì ma non è stato così per me, in questo caso. Questo poiché il committente, Alberto Bazzani proprietario del castello, mi ha seguita passo a passo nella stesura quindi il lavoro è stato notevolmente agevolato.
Alberto Bazzani, proprietario del castello, committente del libro e presente in questo. In quello che ha raccontato alla scrittrice ci sarà più realtà o più fantasia? Nel testo ci sono tantissimi riferimenti storici che fanno pensare ad uno studio accurato.
Il varco dell’Oste si snoda tra realtà e fantasia: rapportarsi con persone che ti hanno raccontato i fatti e le leggende è stato più difficile o più divertente? e quanto hai ricevuto a livello personale?
Il Varco dell’Oste, per quanto sembri difficile da credere, narra più fatti reali che urban legend. Sono reali le scoperte effettuate dal team di “Mistero” (il programma di Italia 1 condotto all’epoca da Daniele Bossari) e reali sono i numerosi avvistamenti di strane creature. Ho ricevuto in merito numerose testimonianze da persone appartenenti a zone diverse. Gli spettacoli inoltre sono tutti reali così come i giochi di ruolo che ricalcano sempre vicende realmente accadute sia in passato che nel vicino presente. A livello personale ho trascorso due mesi stupendi viaggiando su e giù per gli Appennini. Ormai per tutti i bar e i circoli anziani ero “la scrittrice” e devo dire che questo non mi ha solo resa orgogliosa ma mi ha soprattutto fatto molta tenerezza. Inoltre, durante l’estate scorsa ho partecipato a tutte le fiere e mercatini di quelle parti e ognuno ha acquistato una copia del libro. E stato molto emozionante.
A questo punto sorge in me una domanda che è data dall’unico punto a sfavore di questo testo: qualche problema, ma nulla di rilevante, legato ad errori di scrittura (spazi in più ad esempio); per il resto tutto è molto corretto e come sempre ricercato.
Un buon editor può fare la differenza?
Sì, sicuramente. Soprattutto se pubblichi in self. Un editor sa dove aggiustare una frase che allo scrittore magari appare chiara e invece non lo, inoltre, sempre l’editor, conferisce uno stile al testo che da soli non è possibile raggiungere.
Nel complesso darei a questo testo 4 stelle per la facilità con cui si apprendono le vicende narrate, la quantità di ricerca che sta alle spalle e le belle immagini inserite.
Mirca Ferri
è nata a Scandiano (RE) il 30 /06/1977 e residente a Sassuolo (MO).
Diplomata presso Liceo Scientifico di Modena, attualmente frequenta l’Università Domenicana Internazionale, corso di Storia della Teologia.
Ha iniziato pubblicando, con buon successo, una raccolta di testi in prosa, Identità perse raccolte, perdute e ritrovate che narrano del cambiamento della sua vita a seguito della scoperta della sua malattia, a cui è stato dedicato anche un articolo sulla Gazzetta di Modena.
Il suo primo romanzo è stato Radici d’infanzia, ali di vita edito da ERACLE SRL, inserito nell’antologia LIBURNI per i meriti ricevuti.
A Novembre 2018 è uscito di una trilogia narrativa edita da PAV EDIZIONI, intitolato intitolato Lati Scaleni.
Ha presentato il secondo volume Direzione Ipotenusa Volume II in anteprima al “BUK FESTIVAL” di Modena. L’ultimo capitolo della trilogia redatta sempre con PAV Edizioni è Rette Coincidenti che fonda il genere narrativo al genere saggistico.
Recentemente ha vinto un attestato di merito partecipando al concorso Verba volant, scripta manent. Su commissione ha scritto la biografia di un castello e del luogo ove risiede intitolato Il varco dell’oste.
A Luglio 2019 è uscita la sua prima antologia di racconti denominata: SOPRAVVISSUTI: Le sorti della guerra le decreta chi decide le regole della pace. Questo libro è attualmente in corsa per due premi letterari.
A Gennaio 2020 è uscita la sua seconda antologia Il confine del nulla.
Attualmente è tra i poeti finalisti del concorso Il Triburtino.
L’autrice partecipa a numerosi corsi di scrittura creativa e ha creato un suo personale tour letterario denominato La ragazza con la valigia.