Million dollar babies: lezioni da imparare.
Dal 22 al 29 agosto è previsto un camp di allenamento della nazionale femminile di pugilato junior. Si aggiungono a queste anche le atlete della nazionale jouth, ragazzine, bambine quasi, anche se tra i quattordici e i sedici anni ormai bambine non si è più.
Ti chiederai, caro iCrewer, come faccio a saperlo. Ebbene, una di queste piccole atlete viene dalla mia terra, terra di Mugello, terra dei Medici. La Million Dollar Baby della Toscana, la chiamano, perchè è l’unica dalla regione a essere stata convocata in nazionale, e neanche per la prima volta ma per la terza conferma.
Le Million dollar babies hanno delle facce normali, da ragazze della loro età e in particolare questa toscana, che ha tratti da giovane donna che ha abbandonato l’infanzia appena ieri.
A vederla in giro proprio non si direbbe che può stendere un avversario con una mano sola: alta, magra, dalle unghie curate, il viso pulito con appena un velo di mascara e un gloss poco appariscente, con un’impertinenza del tutto adolescenziale nella voce e un odio profondo per la matematica.
Pensando alla sua vita, come a quella delle sue colleghe in nazionale, al suo sorriso, all’orgoglio felice con cui pronuncia la parola ‘Boxe’, mi domando, forzandomi invano di darmi una risposta; cosa c’è che non va nelle altre?
Perchè queste Million dollar babies sembrano più felici? Con meno problemi, meno frustrazioni delle loro coetanee. Perchè non trascorrono tutto il loro tempo a cercare di invecchiarsi mostrando al mondo il loro corpo acerbo, ma invece spendono i pomeriggi a prendere a pugni un sacco nelle palestre puzzolenti che erano, fino a ieri, templi del testosterone?
Cosa è scattato nella loro mente e nel loro corpo, per gettare in faccia al mondo il guantone della sfida. Perchè loro hanno il coraggio di prendere un pugno in faccia e la forza di rialzarsi? Perchè guardano al prossimo con la guardia alta, ma soprattutto con la testa alta, invece di abbassarla alle imposizioni di una società che pretende le adolescenti in mostra su istagram con la bocca a culo di gallina?
‘Ele non hai paura del dolore?’ chiede una giornalista alla Million Dollar Baby toscana.
‘Se hai paura non ti diverti’, risponde la piccola, con il riso negli occhi, l’incoscienza dei quindici anni e un fegato che molti ventenni dai capelli ingelatinati e dal cellulare sempre più nuovo non immaginano neanche esistere.
Cosa hanno queste ragazze di diverso? Cosa hanno le farfalle della nazionale di ginnastica, che si spaccano i piedi stando sulle punte, cosa hanno di diverso le pallavoliste che si rompono le dita delle mani palleggiando con palloni da cinque chili, cosa hanno di diverso la ballerine che tendono i muscoli fino a che non si strappano e poi li tendono anche oltre.
Mi viene da pensare a due parole: la prima è passione. La seconda è sacrificio. Siate folli, siate affamati, diceva Steve Jobs: è proprio questo che sono le atlete della nazionale di pugilato, folli e affamate. Folli di coraggio e sentimenti, affamate di vittoria e di affermazione, disposte a prendere tutti i pugni che ci vorranno per vincere, capaci di rialzarsi ogni volta. Quindici anni e la forza di non mollare.
Pronunciare la parola sacrificio nei giovani di oggi è troppo difficile per poi non parlare di rinuncia e disciplina d