La maturità, questa sventurata! Scusami ma è proprio il caso di dirlo. E mi riferisco anche a te caro Covid 19, chissà se ti rendi conto di cosa hai combinato e in quali guai hai messo i poveri maturandi dell’anno 2020.
Non solo! Non soddisfatto per aver fomentato turbinii politici di ogni genere, mi hai messo in confusione anche la ministra della Pubblica Istruzione, a mio avviso ormai frastornata e duramente messa alla prova dai tuoi continui e repentini cambiamenti d’umore.
Me la immagino stravolta dietro la scrivania di Montecitorio alle prese con decreti su decreti.
“Scuola sì o scuola no? Si torna o si rimane a casa e le lezioni? Come le facciamo fare? Tutti al PC e mi raccomando puntuali! E gli esami? Li facciamo? E come li valutiamo? E le tesine? Li facciamo uscire di casa? Tranquilli, esami tutti in famiglia! Diamo a tutti un bel sei politico e tutti promossi! Tutti promossi? No, ci ho ripensato, meglio se qualcuno lo bocciamo. Sì meglio, ma si può fare?…”
Ma hai pensato a quei poveretti dei professori e a quella trappola del registro elettronico che bisogna integrare, compilare, aggiornare e valutare?
“Che nostalgia i tranquilli verbali di una volta”... ok ma ora sveglia, non è il momento di sognare, bisogna scrivere un altro decreto. Perchè? Azz…olina ma è quasi pronto il documento del 15 maggio!! No, non è possibile, siamo già a metà maggio? Ma io non sono pronta, devo andare dal parrucchiere ma non sono aperti, come faccio? E i ragazzi, cosa devono scrivere? Tesina o argomento? Lo decido io o lo decidono loro? No, lasciamo decidere ai professori e tagliamo la testa al toro.
E la commissione esterna? Che ne facciamo? Nulla, eliminiamola, rimane solo il presidente esterno e tutto online e via! No online no! Se togliamo la commissione allora tutti a scuola, con le dovute distanze, è chiaro! Non perdiamo la calma, facciamo un altro decreto (ho perso il conto) poi vado a riposare che mi scoppia il cervello!
E del documento del 15 maggio che ne facciamo? Sono stanca, lo spostiamo al 30 così diamo un po’ di pace ai poveretti che devono presentare l’inverosimile del verosimile che simile non è!
Insomma caro Covid e cara Ministra, ho voluto sdrammatizzare ma così non si può andare avanti, e se mi date un attimo di tregua, cerco di spiegare ai ragazzi e ai genitori preoccupati come stanno le cose. Glielo dobbiamo!
Esami di maturità, quando iniziano? e come saranno strutturati?
Dunque, prima di svelare l’arcano del 15 maggio, facciamo una bella ripetizione del nuovo esame di maturità. Non sono certo io a scoprire l’acqua calda, è ormai stato scritto in tutte le salse: l’esame di maturità non sarà più lo stesso!
Non è certo responsabilità di nessuno! A decidere per i 463 mila studenti della scuola secondaria superiore, diciamocelo chiaramente, non è stata certo la Ministra Azzolina, così come non lo sarebbe stato per qualsiasi illustre che avesse deciso di sedere su quella poltrona.
Il virus non ha guardato in faccia nessuno, è stato più veloce di quanto pensassimo dettando regole e comportamenti alle quali anche la scuola, con i suoi “abitanti”, ha dovuto ubbidire. Per i ragazzi, all’inizio, il periodo di ferie forzate a casa sarà sembrato una manna dal cielo, ma alla lunga si sono dovuti ricredere.
Il covid ha stravolto loro tutti i piani e se all’inizio può avergli dato l’impressione di essersi liberati di prof e compiti a casa, il lockdown li ha intrappolati nell’isolamento più assoluto. La mitica vacanza dei cento giorni all’esame ormai è un sogno… e vabbé! Non tutti: qualche distratto, senza chiedere il permesso, può aver fatto capolino al bar per non perdere le buone abitudini ma si sa, bisogna capirli: so’ ragazzi.
Comunque bando alle ciance, parliamo di cose serie: gli esami si faranno e inizieranno alle 8.30 del 17 giugno prossimo e su questo non ci piove. Non ci saranno prove scritte ma solo una prova orale da affrontare, sempre che il Covid rimanga tranquillo, davanti ad una commissione composta da 6 membri interni e presieduta da un presidente esterno.
Ma i crediti ci saranno e, in questo caso, saranno modificati? Assolutamente sì. Era inevitabile infatti che le nuove modalità di apprendimento condizionassero l’attribuzioni dei crediti.
Per accedere agli esami, infatti, sarà valutato tutto il percorso svolto negli ultimi tre anni, tale da maturare crediti che da 40 passeranno a 60 punti mentre per l’ultimo anno i crediti passeranno da 20 a 22 punti.
È chiaro che i valori si riferiscono al punteggio massimo che si può ottenere.
Non solo, ai crediti ottenuti si aggiungeranno quelli maturati con la prova finale che, anche in questo caso, sono stati aumentati da 30 a 40 punti. Ai meritevoli il 100/100 sarà assicurato, così come in caso di eccellenza non mancherà la lode, lo sguardo di soddisfazione e una bella stretta di mano.
E per la prova orale cosa cambia?
Qui il discorso si fa un po più complicato. In effetti, la seconda prova scritta è stata sostituita da un primo elaborato da approfondire all’inizio della prova, seguito da una discussione su un argomento concordato e indicato dai docenti entro il 1 giugno.
“Prevista la discussione su un testo breve di lingua e letteratura italiana svolto durante il quinto anno, una analisi degli argomenti scelti dalla commissione, una esposizione sull’esperienza alternanza scuola-lavoro e un confronto sulle conoscenze su Cittadinanza e Costituzione”
Maturità, cos’è il documento del 15 maggio?
Il documento del 15 maggio è un documento fondamentale. Rappresenta in qualche modo una carta d’identità con la quale viene presentata la classe, i programmi svolti durante nell’ultimi tre anni, gli argomenti che sono stati sviluppati, le attività curriculari di approfondimento.
È un documento che aiuta la commissione a conoscere meglio il percorso didattico e formativo dei singoli alunni anche se, in questo caso, sarà solo il presidente esterno a poterne usufruire. Detto questo, è inevitabile che anche il documento del 30 maggio subirà una variazione.
La presenza di una commissione interna in qualche modo potrebbe semplificare la situazione, tuttavia la presenza di un Presidente esterno impone che tutto venga esposto con chiarezza. Una scelta a mio avviso giusta e doverosa che rispetta le difficoltà dei docenti nell’affrontare l’emergenza, dandogli spazio e respiro per arrivare agli esami nel modo più giusto.
Alla luce quindi, della nuova emergenza, vediamo nel dettaglio le linee guida del Ministero per la maturità:
1) Il primo elemento richiesto è la presentazione dell’istituto seguito dalla presentazione della classe con gli elenchi dei singoli alunni, la storia della classe, le sue attività sia quelle legate all’alternanza scuola lavoro che le esterne come i viaggi d’istruzione.
2) La descrizione del consiglio di classe formato dai docenti, gli obiettivi formativi ed educativi fissati dagli stessi e i percorsi che hanno coinvolto più discipline.
3) Il terzo punto, molto importante, si riferisce alla didattica, ai metodi di lavoro svolto dal docenti, al loro metodo d’insegnamento, agli strumenti utilizzati per l’apprendimento, agli eventuali spazi e attrezzature utilizzate.
4) Non meno importante la valutazione della didattica impostata soprattutto su verifiche e gli strumenti usati e i criteri usati per l’attribuzione dei crediti.
5) Una volta chiariti i primi concetti si passa ai programmi svolti e ai rapporti trasversali svolti tra le varie discipline. Infine, oltre alle eventuali simulazioni, vengono stabilite le griglie di valutazione della prova d’esame che in questo caso saranno indicate proprio dal documento inviato dal Ministero.
Il dietro le quinte di un esame di maturità è faticoso ma fondamentale. È il riconoscimento di un percorso formativo durato cinque anni, con i suoi momenti duri ma altrettanto gioiosi per gli ostacoli superati e le soddisfazioni ottenute. E qualunque siano state le difficoltà, se è stato affrontato con coscienza, vederli andare via fa venire sempre un grande magone.
Una cosa la dobbiamo dire. La grande tribù scolastica non è certo soddisfatta. I ragazzi non hanno condiviso la decisione in merito all’ammissione totale dei maturandi. In qualche modo rivendicano il diritto ad una più giusta e qualificata valutazione del percorso effettuato e i sacrifici fatti per raggiungere il massimo dei crediti. È stata anche indetta un consultazione online con la quale gli studenti hanno sottoposto il problema alla ministra ma temo che la risposta, visto le difficoltà del momento, non li accontenterà.
Caro Covid, non so tu ma noi siamo davvero stanchi. Sì, lo so, il peggio è passato, (questo lo dici tu), ma se continui così saranno guai e per quei poveri ragazzi non andrà poi tutto bene! Mi raccomando…
Una Prof