Matteo Berrettini vince il torneo del Queen’s! Chi avrebbe mai pensato che un tennista italiano sarebbe stato capace di violare l’erba di uno dei più antichi tornei di tennis del mondo, a parte Wimbledon, chiaramente! Ad alzare la sacra coppa d’argento al cielo è un simpatico quanto straordinario ragazzo di 25 anni con un sorriso difficile da dimenticare. Chissà se si è reso conto della sua impresa.
“In tutti i corridoi di questo circolo, che è come un labirinto, ci sono i nomi e le foto dei grandi campioni che hanno vinto questo torneo. È come se ti dicessero ‘guarda che qui s’è fatta la storia’. Questa cosa mi ha dato tanta energia.
Poi me l’ha detto anche Vincenzo: ‘Forse non ti rendi conto di quello che hai fatto’. Io gli ho risposto che lo so! Venire qui da prima testa di serie, dopo aver giocato a Parigi fino a pochi giorni fa, non era per niente facile. Ho dimostrato ancora volta che sono un buon giocatore“.
No, Matteo non ha ancora realizzato che è già il quarto italiano di sempre per titoli vinti nel circuito maggiore, davanti a lui solo Panatta, Fognini e Bertolucci.
Al Queen’s l’Italia del tennis si è presentata al completo e Matteo è già considerato la prima testa di serie, in parole povere è il campione da battere. E lui non ha disatteso le aspettative: è stato bravo, forte, determinato al servizio, mentalmente solido, nonostante qualche dritto fuori onda, non si è lasciato intimorire da un Norris alle prese con la classica ansia da prestazione.
C’è da dire che il percorso non era poi così scontato. Il match con Travaglio non è stata certo una passeggiata, anche le vittorie sui beniamini di casa Murray ed Evans hanno avuto il loro significato, così come i due set vinti con l’australiano De Manau.
La finale? La dimostrazione che credere nei propri mezzi è la strada giusta per raggiungere gli obiettivi.
Matteo Berrettini, chi è la giovane promessa del tennis?
Che dire, una domenica da incorniciare. La sua vittoria, in qualche modo, ha fatto da apripista ad un altro straordinario successo della Nazionale di Mancini, tutto cuore contro un intimidito e forse già pago Galles.
Applausi quindi all’Italia del calcio ma oggi il campione è lui, il Matteo Nazionale.
Vuoi sapere qualcosa di lui? Romano del segno dell’ariete, 196 cm di altezza per 95 kg, parla perfettamente cinque lingue e il suo patrimonio attualmente è una cifra con tanti zeri.
Dicono che se la cavi bene anche con il nuoto, il judo e il basket. Sua nonna Lucia è di origini brasiliane ma è una fan sfegatata di Roger Federer. Fuori dal campo è un grande tifoso della Fiorentina (per via del nonno) e dell’NBA, è appassionato di cinema e di poesia, oltre che divoratore di libri, questo mi piace molto!
Se a questo aggiungi che ama le auto sportive, Quentin Tarantino, Stanley Kubrik, Sergio Leone e adora Charles Bukowski è chiaro che la personalità di Matteo è fuori dal comune.
Vuoi sapere se è anche innamorato? Ebbene sì. Nonostante un indiscutibile fascino (permettimi la confidenza) Matteo non rientra nella categoria dei belli e dannati. Dopo una lunga storia d’amore con Lavinia Lancellotti, si è fidanzato nel 2019 con la tennista croata Ajla Tomljanovic, 40esima del mondo, figlia di un campione di pallanuoto tornata single dopo la rottura con il rissoso Nick Kyrgios e dalle parole di Matteo è stata una impresa.
Non è stato facile conquistarla. In quel periodo ho dovuto lottare più fuori dal campo che dentro
Matteo Berrettini una carriera tutta in discesa
Matteo prende la racchetta in mano a soli quattro anni per imitare il fratello Jacopo iscritto ai corsi del Circolo dei Conti di Roma. A sette anni è già sotto la lente d’ingrandimento di Roul Pietrangeli che decide si seguirlo nella preparazione.
Matteo Berrettini si trasferisce al famoso Circolo Aniene di Roma per essere poi seguito da Vincenzo Santopadre, tutt’ora il suo allenatore. Fa il suo ingresso nel professionismo nel 2013 nel corso del Futures Italy F21, uscendo già al primo turno. Entra di diritto nella classifica ATP con la prima vittoria conquistata nel 2015, al torneo Futures Turkey F11, nel 2017 entra nel circuito, nel 2018 vince il suo primo titolo nel torneo ATP 250 di Gstaad e conquista gli ottavi di finale di Wimbledon.
Matteo non si ferma. Nel 2019 accede allee ATP Finals e nella stessa stagione viene nominato Most Improved Player (miglior giocatore promettente del circuito). Nel 2020 partecipa agli US Open e conquista i quarti di finale agli Internazionali d’Italia.
Nel 2021 vince in Serbia nel torneo ATP World Tour 250 Series: Serbia Open, scende in campo al Roland Garros, a batterlo nei quarti di finale, il numero uno del mondo Novak Diokovik. In pochi anni Matteo Berrettini è salito dal 150esimo posto al 25esimo nel 2019 e nel 2021 è al 9° posto della classifica mondiale, ad un passo (gli mancano solo 400 punti) dal grande Federer.
E ora dopo il Queen’s lo aspetta un altro grande torneo del tennis mondiale, il più antico e famoso, e sono certa che a Wimbledon non ci deluderà!
“Adesso ho un’altra fiducia, so che sto giocando bene e so di poter fare bene aWimbledon. Certo, le condizioni di gioco sono diverse e tutti i giocatori hanno motivazioni extra, ma non avrei potuto immaginare un modo migliore di avvicinarmi allo Slam.
Per un paio di giorni non penso di toccare la racchetta, dovrò far riposare il corpo e soprattutto la mente. E poi la testa andrà a Wimbledon“.
A Wimbledon non ci sarà Nadal, e Federer non è certo al top della forma, ma Diokovik è ancora il numero uno e con lui non si scherza. In attesa di gustarti il torneo inglese ti consiglio un bel libro sul tennis scritto da Daniele Nicastro e Denis Medri I campioni di tennis di ieri e di oggi edito da El.
Una curiosità, guarda caso, anche i ragazzi di Mancini potrebbero giocarsi l’11 luglio i quarti di finale degli Europei, c’è da augurarsi che le finali non coincidano!