Marco Bocci, si proprio lui Marco Bocci, hai capito bene cara iCrewer. E tu, iCrewer abbi pazienza ma quando si parla di certi personaggi, tra donne ci si capisce meglio.
Il nostro bel Marco ha scritto un altro libri, si perchè questa non è la sua prima esperienza, precedentemente, con DeAPlaneta, aveva pubblicato A Tor Bella Monaca non piove mai.
Oggi invece ti parlo di In provincia si sogna sbagliato edito da Mondadori. Un romanzo ambientato in centro Italia, in una terra ai più sconosciuta se non consideriamo le città d’arte, sto parlando dell’Umbria, terra che ha dato i natali al nostro Marco.
Un romanzo che parla di famiglia, di amicizia, della voglia di sfondare a tutti i costi.
Siamo all’inizio di questo secolo, Mirko è il protagonista, un ragazzo giovane con il sogno di fare l’attore, senza conoscenze, senza soldi, senza istruzione. Ha solo la provincia e da questa provincia vuole scappare per arrivare al cinema.
Un caso fortuito lo porterà dietro le quinte di un set cinematografico e da qui inizierà la sua avventura che si trasformerà in una prigione. Mirko è un ragazzo debole, un animo buono, che si trova invischiato in una situazione da cui non riesce a scappare. Descritto nel modo essenziale avrei sicuramente approfondito la sua psicologia che è il fulcro del romanzo.
Attorno a Mirko ci sono il gruppo di amici che si divertono con poco, che vivono alla giornata, che amano la provincia anche se un po’ invidiano l’unico che vuole andarsene. Marginale il ruolo dei genitori mentre fondamentale quello del fratello Pietro; quest’ultimo è l’alter ego di Mirka: è sicuro, lavoratore, sempre presente, ama il suo paese e quel poco che gli da’. Ho trovato migliore la descrizione di Pietro rispetto a quella di Mirka, più precisa e puntuale.
Le ambientazioni sono poche ma ben curate: il paese si riconosce dopo la prima scena, la camera di Mirko è ben descritta.
Marco Bocci scrittore…
Cosa non va in questo libro da farmi dare solo tre stelle come giudizio?
Innanzitutto ho trovato dei piccoli errori, la maestre direbbe di distrazione, e delle ripetizioni di soggetti come se fosse un testo in lingua anglosassone: in italiano non serve sempre ripetere il soggetto sottinteso è tipico della nostra lingua.
Oltre a questo ho trovato troppo superficiali le descrizioni dei personaggi, si poteva fare meglio.