Il grande successo che sta avendo la trilogia M di Antonio Scurati, dedicata alla vita di Benito Mussolini, si trasformerà in una serie televisiva. Il protagonista sarà interpretato da Luca Marinelli, che vestirà i panni di un giovane duce in M – Il figlio del secolo.
M – Il figlio del secolo di Scurati diventerà una serie tv
Luca Marinelli si trasforma completamente e diventa Benito Mussolini in M. – Il figlio del secolo, il progetto sul set a Cinecittà tra 3 settimane, 8 puntate di trasposizione tv del romanzo bestseller di Antonio Scurati (Bompiani), uscito in 50 paesi, 600mila copie vendute in Italia, il primo di una vera e propria saga sull’Uomo della Provvidenza, la cui terza parte è in classifica, tra i più venduti in libreria.
Prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, del gruppo Fremantle, in collaborazione con Pathé, sarà girata in sei mesi per una messa in onda in esclusiva su Sky e in streaming su Now. Il cast è in via di definizione e secondo quanto emerso non comprenderebbe Massimo Popolizio e Tommaso Ragno, straordinari interpreti della piece teatrale dal romanzo di Scurati vincitore del premio Strega.
“Marinelli è un attore formidabile“, ha detto Wright consapevole anche della sfida di trasformazione fisica che attende il più volte premiato interprete (Coppa Volpi a Venezia, David di Donatello, Nastri d’argento) che ha 37 anni, appena due in meno di quando Mussolini diventò capo del governo (fino a Matteo Renzi, presidente del Consiglio a 39 anni e 1 mese) dopo la Marcia su Roma di cui il 28 ottobre ricorre il centenario.
“Non vogliamo creare una caricatura – ha detto Joe Wright – sarebbe facile. Fisicamente possiamo ritoccare, usare gli effetti speciali, le magie del make up. Ma il trucco a volte ti fa superare il segno, ti avvicina al personaggio ma ti fa perdere l’attore. Invece in questo caso c’è bisogno di incarnare nel profondo una certa persona attraverso tanta ricerca storica per poi mettere tutto da parte: per me è l’unico modo per procedere“.
L’atteggiamento giusto, sottolineano gli sceneggiatori e il regista, è “non giudicare il personaggio storico, la cosa più sciocca sarebbe pensare al male, meglio piuttosto comprendere quello che è stato il capostipite del populismo, il suo formidabile rapporto di empatia e seduzione con le masse“.
L’idea di sceneggiatura, come nel romanzo di Scurati, è il punto di vista di Mussolini, la sua angolazione della storia, “la sua lotta tra due anime, quella specie di corpo a corpo interiore con la violenza tra la volontà di ripudiarla e la necessità di usarla. Cosa è il fascismo senza violenza? Eppure vorrebbe essere amato, come tutti i dittatori, ma sa che in fondo non c’è una libera adesione. E questo è un racconto umano irresistibile dal punto di vista cinematografico. E poi c’è un terzo elemento – spiega Wright – che a che fare con una certa idea di mascolinità tossica”.
La serie con Luca Marinelli
Nel corso delle otto puntate, si entrerà anche nel privato di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele, l’amante Margherita Sarfatti e con altre figure di spicco dell’epoca. Come il romanzo, la serie racconterà la storia di un Paese che si è arreso alla dittatura e la storia di un uomo che è stato capace di rinascere molte volte dalle sue ceneri.
“M narra, per la prima volta dall’interno, l’avvento della dittatura fascista e il potere sinistro del dittatore, Benito Mussolini – ha spiegato Antonio Scurati – Un tema di tragica attualità. Sono felice che una serie prolunghi il progetto letterario. Abbiamo bisogno di narrazioni capaci di risvegliare la passione della libertà. La lotta tra democrazia e dittature non è finita“.