L’Ultima Prova di Samuel Vinciguerra
L’Ultima Prova è un romanzo di fantascienza. La vicenda si svolge in un futuro a noi prossimo. Siamo intorno al 2028 e avviene un’interessante scoperta.
Il protagonista della storia, il giovane Leonard dopo un incidente, grazie alla conoscenza di Kazuo e del suo assistente, riceve in dono il potere di tornare indietro nel tempo ed evitare così la sua morte. La caratteristica più curiosa è che può evitare la sua triste sorte per ben tre volte.
Ovviamente questa capacità, per essere correttamente usata, richiede che vengano rispettate alcune regole. Delicate postille che se all’apparenza possono sembrare di facile esecuzione in realtà nascondono difficoltà contro cui il protagonista dovrà imbattersi.
Detto questo: Cosa penso de L’Ultima Prova?
Un punto a favore di questo testo sono le immagini in esso contenute. Deliziosi disegni che ritraggono i personaggi e che ho veramente apprezzato. Eccone una in cui appare il protagonista Leonard.
Interessante è anche la conclusione del libro. In essa sono riportate delle foto su come si è sviluppato il racconto e immagini che rappresentano segnalibri e gadget che l’autore ha portato con sé nelle fiere.
Nonostante questa nota positiva mi ritrovo comunque a dover fare l’ennesima recensione negativa.
Solo che in questo caso mi trovo in difficoltà a scriverla. Ho scoperto che l’autore Samuel Vinciguerra è piuttosto giovane e non vorrei apparire come una rigida bacchettona. Così ho pensato… questa volta voglio fare finta di essere un editor. Di aver ricevuto in consegna questo testo e di dover dare una risposta al suo autore.
Ed eccola qui!
La storia in sé per sé contiene tante idee brillanti a partire dal protagonista. Leonard è alquanto insolito, nel senso non è il solo bello, brillante, ma nemmeno lo definirei lo sfigato di turno. È un giovane adolescente che si trova a dover vivere sulla sedia a rotelle e a combattere contro tutto quello che questa condizione comporta. Mi sono chiesta: Perché non sviluppare di più questo tema? Cosa significa passare dal vivere camminando al doversi muovere su una sedia a rotelle?
Nel testo vengono narrati degli atti di bullismo. Anche in questo caso mi sono domandata: Perché non ampliarli evidenziando maggiormente le emozioni dei personaggi?
È da trattare maggiormente anche tutto il lato inerente il potere/capacità che Leonard riceve e sicuramente da rendere più giustizia alla figura di Kazuo. Ci sarebbero poi interi capitoli da dedicare ad Ennie e Alex, gli amici di Leonard di cui si sa troppo poco.
Da curare maggiormente è il lessico. Ci sono frasi strutturate in maniera errata e questo rende difficoltosa la lettura. Per questo motivo la storia non decolla, imprigiona il lettore in uno sforzo incredibile di decifrazione. Molteplici sono anche gli errori grammaticali, quelli ortografici e i refusi. Sviste che in ogni caso non rappresentano il vero problema della storia. La vera spina nel fianco de L’Ultima Prova è la mancanza di un editing.
Concludo qui la mia recensione, ma vorrei rivolgere due parole al suo autore.
Samuel Vinciguerra io mi auguro che tu abbia letto con attenzione quanto ti ho scritto. In apertura del tuo testo dedichi dei pensieri ai tuoi lettori. Dici loro di non smettere di sognare e di non permettere a nessuno di dir loro che non sono capaci di diventare ciò che sognano di essere.
Ebbene io non voglio essere questo nessuno. Una cosa non sopporterei mai, ovvero quella di aver detto a un giovane: Non sai fare quello per cui tu ti impegni tutti giorni. Difatti voglio sottolineare che a mio parere nel tuo scritto c’è del potenziale, ma questo talento deve essere coltivato.
Tutti i grandi uomini e donne si impegnano quotidianamente. Non c’è un atleta che abbia mai vinto una gara senza essersi allenato duramente tutti i giorni, per molte ore al dì. Sembra una prescrizione medica, ma è così.
Questo è ciò che deve fare uno scrittore: scrivere, scrivere, scrivere e ancora scrivere.
Nella mia vita ho ricevuto tante recensioni negative, eppure ogni volta mi sono rialzata e ho continuato a lavorare sodo. Tutti i giorni scrivo a pc, a mano… È un impegno quotidiano, ma che non compio da sola. Infatti quello che consiglio a Samuel, ma anche a tutti gli altri scrittori in ascolto è quello di far leggere i vostri testi, quando li ritenete pronti, a delle figure professioniste. Persone che si possono trovare nel Web, ma che possono essere anche tra i nostri contatti. Loro servono, non solo come una guida utile a migliorare quello scritto in particolare, ma anche il nostro stesso stile narrativo. È solo nel confronto che si ottiene un miglioramento. Restando fermi nelle nostre supposizioni non ricaviamo un ragno dal buco.
Questo a mio parere vuol dire non arrendersi nella lotta per realizzare un sogno. È solo impegnandosi e lavorando sodo che si può compiere una grande maturazione di noi stessi e del nostro modo di scrivere. A furia di provare arriveranno anche i frutti e grande sarà la nostra soddisfazione. Nel mentre è importante e doveroso non arrendersi.
Con questi miei pensieri ti saluto caro iCrewer e alla prossima recensione.
Grazie mille per la recensione, grazie a quello che hai scritto cercherò di migliorare. Continuerò a scrivere e non smetterò mai! Grazie infinite Cristiana, la tua recensione è di grande aiuto per me.
Sono contenta che tu abbia letto la mia recensione, lavora sodo e avanti tutta!