La Shoah: una parola che tutti noi conosciamo, un momento storico che tutti noi non possiamo – né dobbiamo – dimenticare.
La Shoah: perché ciò che è accaduto non si ripeta mai più
La Shoah ha indelebilmente segnato la nostra storia, i ricordi affiorano dolorosi, narrare, ricordare diventa come annaspare, ma è qualcosa che bisogna fare perché è bene che si conosca tutto quanto accaduto.
Proprio per tale ragione, ogni anno, esattamente il 27 gennaio, si celebra la giornata della memoria, data in cui si ricordano, con somma commozione, tutte le vittime dell’olocausto, l’immane e truce genocidio che si è compiuto nei confronti degli ebrei.
Perché proprio il 27 gennaio? Perché proprio in questa data, di parecchi anni fa – precisamente nel 1945 -, le truppe sovietiche irruppero negli ultimi campi di concentramento, liberando le poche anime superstiti. Lo scenario che si presentò dinanzi ai soldati fu qualcosa che i loro occhi fecero fatica a mettere a fuoco, lo sconcerto fu tale che stentarono a credere che quanto successo fosse davvero accaduto.
Purtroppo non si è trattato del frutto della loro immaginazione né di un incubo: ciò che accadde, successe realmente e noi, oggi, non possiamo fare altro che prenderne atto e ricordare la memoria di quanti morirono in quegli orrendi luoghi chiamati campi di concentramento.
La Shoah: Luci nella Shoah, le cose che mi hanno tenuto in vita nel buio, un libro di Matteo Corradini
La forza e il coraggio degli adolescenti che hanno vissuto la Shoah, raccontate a partire dagli oggetti e dai ricordi che li hanno tenuti attaccati alla vita.
Matteo Corradini nasce nel 1975, è ebraista, scrittore e si occupa di didattica della Memoria. È tra i curatori del festival di Cuneo Scrittorincittà. Dal 2003 fa ricerche sul ghetto di Terezin, nella Repubblica Ceca: cerca di recuperare storie, oggetti, strumenti musicali.
Prepara reading musicali e regie teatrali – andate in scena in Italia , Svizzera, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Paesi Bassi -. Tra i suoi libri possiamo ricordare il romanzo per ragazzi La repubblica delle farfalle, la curatela del Diario di Anne Frank e delle memorie dell’ebrea tedesca Inge Auerbacher (Io sono una stella).
Adesso, Matteo si rende autore di un altro romanzo, profondo e significativo, un libro indirizzato in primo luogo ai ragazzi perché è più che giusto che proprio loro, forza giovane del nostro avvenire, conoscano la storia e, in particolare, gli eventi che l’hanno segnata in maniera permanente: la Shoah è proprio tra questi.
In questo libro Matteo non solo ci racconta le vicende personali di ciò che uomini e donne hanno vissuto in quel triste periodo, ma ci parla anche di speranza: già, proprio lei, la speranza che ti fa vedere la luce al di là del buio, quel sentimento che ti dà la forza per andare avanti e che ti fa aggrappare anche alla più fragile delle scialuppe.
Molte di queste persone si sono ancorate a quelle scialuppe, molti di loro hanno tratto forza da oggetti, hanno afferrato i loro ricordi, insomma hanno lottato con tutte le loro forze per scappare via da quel buio pesto che si era impadronito delle loro vite.
Questo è Luci nella Shoah, le cose che mi hanno tenuto in vita nel buio, in arrivo il 19 gennaio 2021.
«Esistono storie difficili da ascoltare, storie di uomini e donne che, a causa dell’odio altrui, sono stati privati di casa e affetti, uccisi o braccati come prede, hanno patito sofferenze
Molti ricordano infatti di essere sfuggiti all’angoscia dei momenti più bui, aggrappandosi a ricordi, pensieri e oggetti che li tenevano ancorati al mondo com’era prima delle leggi razziali. Piccole fiammelle di speranza che hanno permesso ai deportati di resistere.
Matteo Corradini ha raccolto alcune di queste vicende commoventi ed esemplari, e le ha raccontate attraverso un percorso fatto di oggetti quotidiani, passioni e sogni, alla ricerca di quella forza che ha sorretto milioni di perseguitati nel momento più difficile.»
Nessuno dovrebbe essere arbitrariamente privato dei propri sogni, della propria vita, della propria libertà. Nessuno.