
Long- Bin Chen, l’ arte di scolpire la carta.!

Libri, giornali, riviste, documenti di ogni genere, fogli telematici, a Long-Bin Chen, scultore e docente dell’università di Taipei, non serve altro per lavorare le sue sculture” che, una volta finite, “rivela lo scultore cinese,” viste da lontano sembrano di legno o di marmo” ma sono fatte invece di carta.
A spingere l’artista cinese verse nuove sperimentazioni è certamente il suo animo rivoluzionario e controcorrente rispetto al pensiero culturale e politico di cui, riferisce, farebbe volentieri a meno. Con uno sguardo nostalgico rivolto ad un passato culturale più autentico, ma consapevole di una realtà ormai digitalizzata e troppo spesso assuefatta alla trascuratezza ambientale, Chen risponde in modo diretto, senza scavare la materia, ma solo modellandola sapientemente perchè di lei si possa parlare, comunque, senza smettere di leggerla.
La scelta di dare forma al Buddha con gli elenchi telefonici di New York, infatti, non tradisce la ferma volontà dello scultore di dare un significato preciso alla forma stessa, denunciando come la mancanza di comunicazione sia, inevitabilmente, alla base dei conflitti culturali e politici.
Un’altro esempio che definisce lo stile e il pensiero di Chen è la realizzazione, per conto della libreria Addlestone, di una pietra letteraria da inserire in un giardino zen all’interno di una biblioteca; un progetto importante, definito dall’artista cinese, come l’alternativa alla futura e inarrestabile digitalizzazione dei libri. In una recente intervista, infatti, Chen afferma, come le pietre letterarie siano, non solo, un’eredità importante del mondo asiatico ma, soprattutto, capaci di dare un identità intellettuale a chi le possiede, un’identità, a suo dire, da difendere e custodire.
“In un futuro, afferma lo scultore, con la digitalizzazione, la biblioteca, sarà più come un museo o solo per la visualizzazione e i libri, quindi, diventeranno arbitrari e simili ad un museo” e allora, continua Chen, “dobbiamo pensare cosa possiamo fare con tutti questi libri. E’ il momento giusto, per noi, di pensare ad una soluzione: trasformare la biblioteca in un museo!”
Chi è Long-Bin Chen?
Long-Bin Chen è nato nel 1964 a Taipei, Taiwan. Ha conseguito un BFA presso il Dipartimento di Belle Arti dell’Università Tung-Hai di Taiwan e un MAE presso la School of Visual Arts di New York. È noto per usare i detriti culturali della nostra società moderna, come vecchi libri, giornali, libri di testo e riviste scartati come mezzo per le sue sculture. Chen è autodidatta nella lavorazione del legno, ma ha cominciato a mostrare interesse per la nostra cultura della carta come materiale vitale per l’arte: rubriche, riviste e carta per computer quando il PC Ha iniziato a crescere in popolarità nel 1993. L’avvento del personal computer ha cambiato l’intera natura della documentazione informativa – un ruolo utilizzato per i libri. Così, trasformando la carta nel legno originale per le sue sculture, Chen offre un rinnovato valore al significato della carta. Usa motoseghe, trapani, seghe a nastro, levigatrici e forbici, insieme ad altri attrezzi da falegname per modellare i suoi straordinari busti e figure, che appaiono di pietra, o addirittura di marmo come da una certa distanza.
Chen, che ha vinto premi in Europa, a Taipei e in Giappone , ha esposto a lungo in gallerie e musei per molti anni in Giappone, Corea, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Londra, Singapore, Taiwan e Stati Uniti, e può si trovano anche in numerose collezioni pubbliche e private internazionali. Ha ricevuto borse di borse di studio dal National Endowment for the Arts di Taiwan, dalla Joan Mitchell Foundation di New York e dalla Freeman Foundation. Nel 1995 ha ricevuto il Premio del visitatore della sesta Triennale di scultura su piccola scala a Stoccarda, Germania. E nel 1998, ha ricevuto il Silver Prize alla Triennale di Osaka in Giappone.
:O ne voglio una di quelle sculture… sono bellissime!!!
Che spettacolo !!! ?????