Caro lettore, oggi ti voglio parlare dello storno, un uccello passeriforme lungo circa 20 centimetri, dal peso di più o meno 80 grammi, con un’apertura alare di quasi 35 centimetri.
D’estate il piumaggio è di colore nero con riflessi verdastri, le punte delle piume bianche e il becco giallo, d’inverno è meno appariscente, con riflessi più scuri, maggiormente presente il colore bianco sulle piume, anche il becco si scurisce. La coda è corta e le zampe sono sul rosso.
È presente un piccolo carattere che consente il dimorfismo sessuale: le femmine presentano una macchia rossastra sulla base del becco, nei maschi è di color azzurro.
La sua alimentazione è, principalmente, a base di insetti, ma non disdegna la frutta, come cachi, ciliegie, fichi, nespole e olive, inoltre, apprezza anche semi e piccoli vertebrati.
Vive in grandi stormi, composti anche da centinaia di individui, trascorre le giornate nei parchi o nei campi per cercare cibo, poi la sera si dirige verso canneti e gruppi di alberi dove vi sono i luoghi prescelti come dormitori, contendendosi in maniera molto chiassosa i posti migliori.
Il suo principale predatore è il falco pellegrino, dal quale si difende con ampie evoluzioni di gruppo, con strategie difensive simili a quelle di banchi di pesci.
Effettua circa 3 covate all’anno, deponendo da 4 a 9 uova. Entrambi i genitori contribuiscono alle cure parentali. Dopo 20 giorni dalla schiusa, i pulli sono in grado di prendere il volo.
Una curiosità: è presente il fenomeno di parassitismo intraspecifico, le femmine depongono delle uova nei nidi di altre femmine della stessa specie, con lo scopo di preservare la specie in caso di morte dei genitori.
Ne esistono numerose specie: lo storno europeo, diffuso quasi in tutto il Mondo, tranne America meridionale e Antartide; lo storno superbo, diffuso in Africa; lo storno ametista, tipico delle foreste dell’Africa sub-sahariana; lo storno dal petto dorato, diffuso in Africa orientale; lo storno rosa diffuso principalmente in Europa e in Asia.
Consigli letterari sullo storno
Libri per bambini
Nessuno scrittore, purtroppo, si è impegnato nell’inserire questo passeriforme in un racconto adatto ai lettori più piccoli, nonostante i suoi numerosi colori e la sua diversa diffusione sulla terra.
Libri classici
Un premio Nobel per la letteratura, Luigi Pirandello, ha inserito questo animale in una novella, Lo stormo.
Pace dei campi, requie della morte.
Olivi in giro; e veglia su le porte
un drappel di cipressi ispido, nero.
O morti, il bujo della vostra sorte,
mi fa sembrar comprese del pensiero
mio stesso queste frondi aspre, contorte,
e l’aria intorno, piena di mistero.
Mi volgo a ogni romor lieve che fanno
gl’insetti e i fili d’erba a quando a quando,
avviluppati in quest’arcana noja.
Ma ecco, a un tratto, squilla come un bando:
sono gridi d’uccelli ebbri di gioja,
che né di voi, né della morte sanno.
Oggi ti voglio consigliare un saggio e un romanzo, dove questo animale è protagonista. Lo storno di Mozart e altri animali famosi di Elena Passarello è un saggio, dove l’autrice illustra alcuni modi, spesso contradditori, della convivenza tra uomini e animali: ritroviamo, infatti, il ricordo dello storno di Mozart, che sapeva cantare il concerto per pianoforte in Sol maggiore o il gorilla Koko che comprende il linguaggio dei segni.
Il secondo libro di oggi è Mamma storna di Diana Lanciotti è un diario, raccolto dall’autrice in 42 giorni, dal momento in cui raccoglie un piccolo storno caduto dal nido, al momento in cui è pronto per volare. È una bellissima raccolta delle azioni, delle sensazioni e delle emozioni che il piccolo uccellino suscita nella scrittrice, nonostante non avesse nessun feeling verso gli animali dotati di ali. Ma, come dico sempre, quando riesci ad entrare in empatia con un cane o un gatto, non è così difficile percepire la sofferenza di un uccellino e soccorrerlo fino al momento in cui può vivere da solo.
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!