Si è spenta serenamente a 93 anni, nella sua casa romana Lina Wertmuller, una delle più grandi registe e sceneggiatrici del cinema italiano.
Ci lascia un’altra icona della cinematografia internazionale che, attraverso le sue pellicole, ha certamente lasciato un segno tangibile della sua professionalità.
Una lunga carriera premiata nel 2019 ai Governatore Awards con l’Oscar onorario alla carriera “per il suo provocatorio scardinare con coraggio le regole politiche e sociali attraverso la sua arma preferita: la cinepresa”
Lina Wertmuller, la prima donna regista a conquistare un Oscar
Non è certo stato il suo primo Oscar! Lina Wertmuller è ricordata per essere stata la prima donna a conquistare nel 1977 l’Oscar come miglior regista agli Academy Awards con il film Pasqualino Settebellezze. Nello stesso anno il film fu anche candidata come miglior film straniero al Golden Globe.
Una vita e una carriera importante quella di Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich, questo il vero nome di Lina Wertmuller, figlia di un avvocato potentino Federico Wertmüller, di origini aristocratica svizzere.
L’amicizia con Flora Carabella, la futura moglie di Marcello Mastroianni,) maturata durante gli studi l’aiuta ad inserirsi nel mondo dello spettacolo.
A diciassette anni si iscrive all’accademia teatrale per alcuni anni lavora come animatrice e regista degli spettacoli del teatro dei burattini di Maria Signorelli.
Lavora in radio e televisione, come autrice della prima Canzonissima e del famoso Il giornalino di Gianburrasca con Rita Pavone. Collabora con celebri registi teatrali, tra i quali Garinei e Giovannini ed Enrico Job con il quale poi si sposa. Nel 1960 collabora con Federico Fellini nella La dolce vita e 8½ uscito invece nel 1963 anno in cui esordisce come regista con il suo primo film, I basilischi per il quale vince la Vela D’Argento al Festival di Locarno.
Nella metà degli anni ’70 firma una lunga serie di successi con Giancarlo Giannini interprete principale di Mimì metallurgico ferito nell’onore , Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…”, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto uscito nel 1974 insieme a Mariangela Melato.
. Un film che rivedo sempre con grane piacere per la bravura degli attori oltre che per il tema estremamente attuale.
Lina Wertmuller, “Questo lavoro si fa perché si ha talento!”
Una personalità fuori dal comune, nella vita come dietro la macchina da presa, forte e decisa con i suoi attori, e soprattutto convinta che il ruolo nel regista non dovesse essere discriminato
«Non si può fare questo lavoro perché si è uomo o perché si è donna. Lo si fa perché si ha talento. Questa è l’unica cosa che conta per me e dovrebbe essere l’unico parametro con cui valutare a chi assegnare la regia di un film. Sono andata dritta per la mia strada, scegliendo sempre di fare quello che mi piaceva. Ho avuto un carattere forte, fin da piccola. Sono stata addirittura cacciata da undici scuole. Sul set comandavo io. Devi importi. Gridavo e picchiavo”
Tra le sue collaborazione artistiche anche quelle più recenti con Sophia Loren Claudia Gerini, Gabriella Pession Sergio Assisi oltre alle esperienze di doppiaggio, un cameo nel film di Riccardo Milani Benvenuto Presidente! e tanti libri tra cui l’autobiografico” Tutto a posto niente in ordine”, Vita di una regista di buonumore “pubblicato da Mondadori nel 2019.
Al centro delle sue storie le varie problematiche alla base delle differenze sociali tra il nord e il Sud, raccontate sempre con ironia dissacratoria e una morale sottile.
Non le sono mancati per questo i tanti riconoscimenti: il David Donatello alla carriera ricevuto nel 2010, al Globo D’Oroil Premio Flaiano, nel 2016 vince il Premio Letterario Piero Chiara “Per aver ricoperto a teatro, in televisione e al cinema, ruoli di primissimo piano.
Una grande regista ma soprattutto una grande donna, schierata in prima linea nelle battaglie sociali e di genere per una parità universale tra l’uoma e la donna. Tra i suoi desideri? quello di cambiare nome al premio più importante
“Mi piacerebbe cambiare il nome Oscar con un nome femminile” come Anna! Donne nella stanza, per favore urlate: ‘Vogliamo Anna, un Oscar femminile! ””
Buon viaggio Lina nel tuo immenso cielo azzurro!