Caro iCrewer, oggi per la nostra rubrica di Lifestyle parliamo di Thich Nhat Hanh, un monaco buddhista vietnamita considerato il più popolare maestro Zen al mondo. Dopo decenni di esilio dal suo paese, tre anni fa vi aveva fatto ritorno. Purtroppo, proprio oggi il monaco è morto, all’età di 95.
La notizia del decesso del religioso è stata data da Plum Village, la sua organizzazione di monasteri diffusa a livello globale, specie in Occidente.
Thich Nhat Hanh: il monaco più famoso al mondo, dopo il Dalai Lama
Thich Nhat Hanh, nato in Vietnam l’11 ottobre 1926, all’età di 16 anni è stato ordinato monaco buddhista, e da subito ha promosso il Dharma quale strumento per portare pace, riconciliazione e fratellanza nella società, accogliendo anche diverse tradizioni.
Negli anni ’60 e ’70 il suo impegno contro la guerra lo aveva posto in rotta di collisione con i governi sia del Vietnam del Nord sia del Vietnam del Sud, oltre che con gli Stati Uniti, ed era stato costretto a lasciare il suo Paese. Soltanto nel 2005 il governo del Paese riunificato gli aveva dato il permesso di rientrare in patria per una visita.
Nel 1964, durante la guerra del Vietnam è stato arrestato e torturato; si è mantenuto equidistante sia dal governo del Vietnam del Nord sia dal Vietnam del Sud. Thich Nhat Hanh ha fondato il movimento di resistenza nonviolenta dei Piccoli Corpi di Pace: gruppi di laici e monaci che andavano nelle campagne per creare scuole, ospedali e per ricostruire i villaggi bombardati, nonostante subissero attacchi da entrambi i contendenti (vietcong e statunitensi), poiché li ritenevano alleati del proprio nemico. Il suo era un tipo di Buddhismo politicamente impegnato e attivo.
Il monaco ha conosciuto, in un viaggio in America, Martin Luther King che appoggiò la sua causa contro la guerra in Vietnam.
Nel 1982, si è trasferito in Francia dove ha continuato ad insegnare l’arte di vivere in consapevolezza. Nel 2014 è stato colpito da un ictus ed è stato curato sia in Francia sia negli Stati Uniti. Dopo tale evento, per suo desiderio è tornato nella sua patria, il Vietnam, dove ha continuato a impegnarsi per migliorare il suo stato di salute, seguito costantemente dai monaci e da personale esperto in medicina ufficiale e in medicina tradizionale.
L’eredità di Thich Nhat Hanh
Thich Nhat Hanh è autore di circa 130 libri, un centinaio dei quali in inglese, dedicati in gran parte al concetto di consapevolezza, sviluppata con la pratica della meditazione.
Una condizione che non porta all’isolamento, ma al contrario ad un ruolo più attivo nel rapporto con il mondo.
La meditazione – diceva – non è una fuga dalla società, ma è un tornare a noi stessi e vedere quello che succede. Una volta che si vede, ci deve essere azione. Con la consapevolezza sappiamo cosa dobbiamo e non dobbiamo fare per aiutare.
Il suo insegnamento è disseminato in una vastissima produzione saggistica e poetica edita in Italia soprattutto da Ubaldini, Neri Pozza e Mondadori.
Per chi volesse provare e sperimentare la sua filosofia di vita, potrebbe recarsi in alcune delle comunità di monaci e laici, senza distinzione di genere, da lui fondate in diverse parti del mondo e di cui la più famosa è certamente Plum Village, nei pressi Bordeaux.