Pura anarchia. Non c’è nome più adatto di questo per un libro scritto da Woody Allen.
Visionario, eccentrico, ironico, dissacrante…queste sono solo alcune delle qualità di uno dei registi e attori più acclamati dalla critica cinematografica.
Ma Woody Allena ha trovato, nel corso della sua carriera, diversi modi per declinare e presentare la sua arte al pubblico e tra questi c’è anche la scrittura.
Ripercorriamo assieme i successi di questo straordinario artista per comprendere meglio la portata di Pura anarchia, una raccolta di racconti pubblicata già nel 2007 e da qualche mese ripubblicata da La nave di Teseo in una nuova, “alleniana” veste.
Woody Allen: la carriera di un genio moderno
Woody Allen, il cui vero nome è Allan Stewart Konisberg nasce a New York nel 1935.
Nei test scolastici dimostra di possedere un quoziente intellettivo superiore alla norma e questo gli consente, già nei primissimi anni di scuola di essere inserito in classi avanzate.
Classe che, tuttavia, sembrano stargli parecchio strette come, del resto, tutto l’insieme scolastico contro il quale si ribellerà sempre.
Sin da subito dimostra interessi negli ambiti più disparati: dallo sport (è amante del basket e del pugilato), alla musica (studierà clarinetto e sarà grande cultore del jazz) ed ovviamente all’arte in tutte le sue forme.
Prima ancora di dedicarsi al cinema, infatti, Woody Allen si rivolge proprio alla scrittura, in particolare di sketch umoristici che venderà inizialmente a giornali e poi anche a trasmissioni e programmi televisivi, radiofonici e teatrali.
Quello di “comico” sarà, infatti, il suo primo impiego ufficiale anche quando nel 1966 esce il suo primo film da regista.
Il successo vero e proprio arriverà soltanto alla fine degli anni Settanta quando esce nelle sale Io e Annie che lo vede protagonista anche come attore al fianco di Diane Keaton.
Da lì in poi è un fiorire di successi attraverso cui Woody Allen sfoggia una straordinaria ed invidiabile versatilità artistica: Stardust Memories (1988), Settembre (1987), Ombre e nebbia (1992) e La dea dell’amore (1995).
Particolarmente forte è il suo legame con l’Italia e la sua cultura. Molti dei suoi film, infatti, sono ispirati alla cinematografia italiana, tra cui l’indimenticabile To Rome with Love che lo vede protagonista, oltre che regista, al fianco di Roberto Benigni.
Mentre costruiva la sua carriera di regista e attore, Woody Allen non ha mai abbandonato la scrittura. Tra gli anni Sessanta e Ottanta, infatti, ha scritto diversi racconti, monologhi, bozze di sceneggiature edite ed inedite che sono state poi raccolte e pubblicate nell’arco di quegli anni.
In Italia sono arrivati agli inizi degli anni Duemila: Saperla Lunga, Citarsi addosso e Effetti Collaterali sono alcuni dei titoli più famosi che raccolgono piccoli scorci di vita quotidiana analizzati con la classica lente deformata, spiritosa e irriverente di Woody Allen.
Non mancano opere più personali che raccolgono interventi pubblici ed interviste e anche una biografia (A proposito di niente) e persino una striscia di fumetti (Inside Woody Allen) che si concentra sul “personaggio” Woody Allen.
Pura Anarchia: trama e contenuto
Pura Anarchia esce nel 2007 ma a distanza di anni, la casa editrice La nave di Teseo ha deciso di dare alla luce una nuova versione, più accurata e vicina alla originale.
Da un attore di bassa lega che, in India, viene rapito perché scambiato per una star del cinema, al guardiano notturno che si lascia abbindolare da un invito di una setta new age che promette di imparare la levitazione e la smaterializzazione…
Dalla tata che fugge per inseguire un milionario incontrato per caso mentre faceva la baby-sitter per finire addirittura a Topolino, il noto personaggio dei cartoni, che in un processo racconta le disavventure amorose di Paperino o la disastrosa dipendenza dalle droghe di Pippo…
Insomma, sulle pagine di Woody Allen scorrono inetti, disadattati, vigliacchi, ingenui ed impacciati sognatori. Personaggi che paiono usciti dalla penna di Paul Auster o dello stesso Pirandello e che, in maniera quasi assurda ma estremamente familiare, sembrano invitare il lettore a guardare con occhio diverso la realtà che si apre oltre la soglia della propria casa.
Pura anarchia, dopotutto, è pur sempre il prodotto di quel genio visionario, sopra le righe che abbiamo imparato ad apprezzare attraverso le pellicole cinematografiche.
Ed in fondo, ognuna di queste storie potrebbe facilmente tradursi in scene di un film, magari di quel capolavoro che Woody Allen dichiara di non aver ancora prodotto.
E quel capolavoro, tutto sommato, non può che ispirarsi alla vita quotidiana, reale, così vivace e ricca di spunti ma allo stesso tempo anche troppo caotica e paradossale per poterci trovare davvero un senso.
Ammettiamolo, Woody Allen ha proprio ragione: la vita è pura anarchia!