Ad un anno dalla scomparsa di Monica Vitti, Mondadori torna in libreria in una nuova edizione di Il letto è una rosa. In una nuova edizione arricchita anche da una prefazione di Roberto Russo.
Il letto è una rosa di Monica Vitti
«Cose di cui Monica parla: gli spaesamenti che fanno apparire strani e paurosi anche i luoghi familiari; gli incontri e le fantasmagorie che proliferano nella zona sfrangiata tra realtà e sogno; l’insorgere improvviso della fame o di altre forme di avidità; i momenti di sconforto e derelizione; la libertà; la solitudine. Cose di cui Monica non parla: una rassicurante monotonia; le abitudini accettate; il grigiore.
Il letto è una rosa è un libro surrealista e animista; come la luce ravviva i colori, la fantasia di Monica Vitti ravviva tutto quello su cui si posa: il dubbio può trasformarsi in un giovane amante bruno e magro, la sicurezza in un signore di mezz’età in bilico sul naso, o un montgomery rosso sfilacciarsi sino a diventare un vecchio spettatore stanco e ipercritico…
“Siamo in fila, in aria, e passiamo in un raggio di luce come granelli di polvere”: chi ha scritto questa frase degna di un grande scrittore? Monica Vitti. La Vitti racconta di aver cercato le parole giuste affondando i denti nella polpa profumata delle mele annurche.
Così fanno le vere scrittrici!
Anche i pensieri di Monica danzano sulla pagina come il pulviscolo in un raggio di luce, salendo, scendendo, muovendosi in questa o in quella direzione, con piccoli vortici.»
Giovanni Mariotti, dall’edizione originale del 1995
I proventi di questo libro andranno a favore dell’Unità di Ricerca di Cefalee e Neurosonologia della fondazione Policlinico
Chi era Monica Vitti
Tra i film più famosi di Monica Vitti ci sono L’avventura (1960), La notte (1961), L’eclisse (1962) e “Deserto rosso” (1964), tutti diretti da Antonioni. La Vitti è stata spesso associata alla “trilogia dell’incomunicabilità” di Antonioni, in cui ha interpretato il ruolo di donne inquiete e insoddisfatte, in cerca di un significato nella vita.
Monica Vitti ha vinto numerosi premi per la sua carriera cinematografica, tra cui il premio per la migliore attrice al Festival di Cannes nel 1962 per il film “L’eclisse”. Dopo il 1970, la sua attività cinematografica si ridusse, ma continuò a lavorare occasionalmente in televisione e teatro.
Monica Vitti è stata considerata un’icona di stile per la sua bellezza e il suo senso di moda, ed è stata anche attivista per i diritti degli animali. È deceduta il 2 febbraio 2021 all’età di 89 anni.
Curiosità su Monica Vitti
Una curiosità interessante su Monica Vitti è che, nonostante la sua immagine pubblica di donna sofisticata e di moda, era in realtà molto riservata e schiva e non amava la vita mondana. In un’intervista del 2010, ha dichiarato:
“Ho sempre odiato essere al centro dell’attenzione, essere fotografata e parlare di me stessa. Non mi sono mai piaciute le feste e gli eventi mondani. Sono sempre stata una persona piuttosto riservata“.
Inoltre, la Vitti aveva una passione per la musica classica e suonava il pianoforte. Ha anche lavorato come insegnante di ginnastica prima di diventare un’attrice professionista. La sua passione per lo sport e per la salute l’ha portata a sostenere il movimento vegetariano e vegano, ed è stata un’attivista per i diritti degli animali.
Una frase importante di Monica vitti
La Vitti ha pronunciato diverse frasi importanti e significative nel corso della sua carriera, ma una delle più celebri è senza dubbio la seguente: “La felicità è un equilibrio tra ciò che si desidera e ciò che si ha“. Questa affermazione riflette la sua filosofia di vita e la sua visione della felicità come uno stato interiore che dipende dalla capacità di trovare un equilibrio tra i propri desideri e le proprie aspirazioni, e la realtà della propria vita. In altre parole, la felicità non è qualcosa che si può raggiungere semplicemente acquisendo cose o situazioni, ma è un equilibrio interiore che si può trovare solo attraverso l’accettazione di sé stessi e della propria vita.