Buongiorno iCrewer! Per Lifestyle di oggi, ho deciso di tratta un argomento che solitamente è più legato al settore anime e manga: il cosplay, questo mondo coloratissimo, spensierato e ricco di creatività.
Certamente, i fumetti sono la fonte d’ispirazione più gettonata in cui immergersi: ce ne sono di tutti i tipi, da quelli romantici al mistery; dall’horror alla fantascienza; dai temi storici a quelli sportivi; dai supereroi ai super cattivi. Senza ovviamente dimenticare tutte quelle storie ambientate in mondi fantastici e inediti. Non c’è da stupirsi, quindi, che abbondino appassionati.
Il cosplay altro non è che una forma di tributo e, in qualche modo, di partecipazione attiva del fan nell’universo della sua avventura preferita – un po’ come le fanfictions, solo che con costumi e trucco, invece che stravolgimenti di trama.
Ma cos’è il cosplay?
Con il termine cosplay (unione delle parole inglesi costume e play) si identifica l’atto di travestirsi da un dato personaggio, imitandone non solo le fattezze e l’abbigliamento, ma anche l’atteggiamento. E come si chiamerà mai chi interpreta questa forma d’arte? Esatto, cosplayer.
Se ci pensi, non è molto diverso dal costume di Carnevale, con il lato positivo di non dover aspettare per forza febbraio per mettere in atto la magia. La location ideale, infatti, è quella delle fiere del fumetto. Aggirandosi, chessò, tra gli stand e le bancarelle del Comin Book Festival di Treviso, lo scorso fine settimana, sarà sicuramente capitato di incontrare qualche Captain America, Naruto o, ad esempio, Tanjirou, protagonista dell’acclamatissimo manga – poi trasposto in anime – Demon Slayer.
I costumi si possono facilmente acquistare sul web, ma quelli più dettagliati, accurati, di qualità migliore e con un effetto scenico sensazionale, sono certamente quelli fatti a mano – e intendo non solo i vestiti, ma anche tutti gli ccessori correlati a un dato personaggio. I cosplayer possono impiegare anche anni, prima di sfoggiare il loro capolavoro alle mostre e ai concorsi di cosplay. Non importa quali siano gli attributi fisici di partenza, con una buona parrucca e un vestito azzeccato, si può diventare chiunque!
E in tutto ciò, i libri che c’azzeccano?
Domanda estremamente lecita. Effettivamente, i romanzi non sono esattamente la prima cosa che ci viene in mente, quando pensiamo al cosplay, ma non per questo il nostro amato settore è escluso da questo magico fenomeno. Anzi.
Pensiamo a quante migliaia di persone si sono travestite dai personaggi di Harry Potter; dai Cavalieri della Tavola rotonda, compagni di avventura di re Artù nei poemi del ciclo bretone. E poi i protagonisti delle fiabe popolari – Cappuccetto rosso, Biancaneve, Cenerentola solo per citarne un paio – e di quelle che sono ormai diventate classici, come Le cronache di Narnia o Il mago di Oz.
C’è chi decide di creare il cosplay del mostro di Frankenstein o di Dracula, oppure dei molteplici personaggi de Il Signore delgi Anelli, e non sono forse libri, quelli? Per non parlare di coloro che decidono di interpretare gli autori stessi. Insomma, anche i romanzi non scherzano quanto a fonte di materiale! Ancora più divertente, secondo me, è quando all’interno di una narrazione, viene descritto un episodio di cosplay, proprio come accade ne Il mare senza stelle di Erin Morgernstern (se non l’hai ancora letto, te lo consiglio caldamente, perchè è stata una delle mie letture preferite dell’anno, fin’ora).
Se, poi, tu volessi farti un’idea più completa di quanto può essere articolato e complesso il mondo del cosplay, ti consiglio il libro di fotografie Metamorfosi 2020, in cui gli autori –
Insomma, se fino a qualche minuto fa credevi che il mondo del cosplay potesse riguardare solo l’area di fumettistica, spero di averti fatto cambiare idea. E chissà, magari la prossima volta che ci sarà un festival nella tua città, potresti andarci da cosplayer di un romanzo!