Oggi su Lifestyle, vogliamo parlare dei più grandi VIP italiani: i politici. Il 2021 è appena finito, ci siamo lasciati alle spalle un anno difficile facendo le nostre valutazioni personali. Anche le case editrici hanno fatto le loro valutazioni sui libri pubblicati e il 2021 è stata la grande invasione dei libri scritti dai politici.
Solo il Gruppo Mondadori infatti, nel 2021 ha pubblicato Stefano Bonaccini, Matteo Renzi, Alessandro Zan e Luigi Di Maio, senza dimenticare l’ex braccio destro di Giuseppe Conte: Rocco Casalino.
Ma davvero c’è tutta questa domanda di libri politici?
I saggi politici sono un must have nel catalogo editoriale di una casa editrice. E la domanda e l’offerta sono molto bilanciate. Secondo la LibreriaUniversitaria.it il libro più venduto di politica nel 2021 è stato Fermare Pechino, scritto da Federico Rampini. Che dunque, non è un politico.
Ma cosa spinge un polito a pensare che un elettore diventi anche un lettore del proprio libro? Questo bisognerebbe chiederlo direttamente a loro. Ma Giorgia Meloni non ci ha visto sbagliato. Il suo libro, uscito l’11 maggio del 2021, intitolato Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee ed edito da Rizzoli, nel giro di pochi mesi ha avuto 11 ristampe. Forse sarà stato il titolo molto semplice, molto amicale a spingere le persone a leggere la sua storia, oppure molti lettori sono diventati i suoi elettori.
Anche Lucia Azzolina, la donna più offesa della pandemia, ha scritto un libro. Intitolato La vita insegna. Dalla Sicilia al Ministero, il viaggio di una donna che alla scuola deve tutto, edito da Baldini + Castoldi parla di come ha unito la scuola e la mascherina, la vita sotto scorta e la pandemia, le battaglie per riportare i ragazzi tra i banchi e le regole del distanziamento sociale. Sicuramente si è trovata a gestire la scuola italiana in un momento che non ha favorito gli sbagli e gli errori che i politici fanno durante il loro lavoro.
Di cosa si parla nei libri politici?
Come abbiamo visto, la propria storia e il metodo su come si vuole governare sono gli argomenti principali per scrivere libri politici. Ma anche spiegare le proprie idee o parlare di una determinata legge che si vorrebbe far eleggere sono argomenti importanti per poter scrivere libri politici. In questo caso abbiamo due esempi: il primo è il Presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, con il suo libro intitolato Il Paese che vogliamo. Idee e proposte per l’Italia del futuro, edito da Piemme.
«Qui c’è tutto ciò che conta, ciò che siamo e ciò che vorremo essere. Vale per l’Emilia-Romagna, vale per l’Italia. Allora riprendo gli appunti sparsi, quelli di ogni giorno. I pensieri, le scalette delle cose da fare e di quelle da dire nelle tante tappe che scandiscono la giornata, le questioni da verificare e gli spunti di lavoro, i suggerimenti che mi arrivano. Decido di sistemarli. Per tenere il filo di un cammino. Sono quelli che potete leggere nelle pagine di questo libro. Non un programma per l’Italia o un manifesto elettorale. Sono le cose che annoto ogni giorno toccando con mano i problemi, provando ad allargare lo sguardo al Paese e allungando la vista oltre la contingenza. Ho il privilegio di essere nato e di vivere in una bellissima regione, insieme all’orgoglio di amministrarla da sei anni. Ma quel che serve è per l’Italia, l’Emilia-Romagna non basta a se stessa. I problemi che affrontiamo non sono poi così dissimili nel resto della penisola. Soprattutto quelli che riguardano il nostro futuro, il cambiamento necessario, gli obiettivi per realizzare il Paese che vogliamo». -Stefano Bonaccini
Senza paura è il grido gioioso e determinato di un Paese che vuole cambiare davvero, per uscire dal bigottismo e somigliare sempre di più ai Paesi più avanzati in tema di diritti civili.
Per amare chi si vuole, senza paura. Per essere se stessi, senza nascondersi.
Insomma, ci sono molti motivi che spingono un politico a scrivere le loro idee su carta e ci sono altrettanti motivi per diventare lettori di questi libri politici.