Quando si parla di Storia, caro iCrewer, in moltissimi casi ci si riferisce a eventi epocali o a personalità di rilevo che sono state determinanti per la propria epoca. Ecco, tra tutti questi nomi, non mancano di certo i monarchi, rappresentati spesso con abiti sontuosi, o nell’atto di compiere le loro gesta più iconiche, spesso indossando una corona.
I copricapi cerimoniali dei monarchi odierni sono veri e propri gioielli, tempestati di pietre preziose, con un valore inestimabile – non solo culturale e storico, ma anche monetario. Che forme avevano, però, in tempi più remoti? Quali altri significati portavano con sé?
La corona: un simbolo di potere, regalità e anche divinità
Facendo qualche ricerca, ho scoperto che i primi esemplari di questo genere di copricapo cerimoniale sono stati ritrovati in Oriente, e si trattava di rami di alberi ripiegati, in modo da avvolgere il capo. Un esempio di corona di questo tipo è stato ritrovato indosso a una mummia egizia risalente circa al 2000 a. C.
Ogni civiltà, però, aveva tradizioni specifiche, come dimostrano gli scavi compiuti dagli archeologi in necropoli etrusche e greche, che hanno riportato alla luce reperti in oro e argento. Facendo un salto in avanti di parecchi secoli, la tipica corona medievale dei re goti vantava la presenza di pendenti, smalti, vetri e gemme preziose. Durante il Rinascimento, invece, venne introdotta la corona araldica, che aveva lo scopo di distinguere il grado di nobiltà di chi la indossava o il valore da egli acquisito – o da lei acquisito, ovviamente.
In tempi più recenti, la foggia di questi copricapi è mutata seguendo lo stile in voga, le possibilità della casata reale e anche le varie tradizioni, permettendo così agli artigiani specializzati di creare i capolavori che spesso ci capita di ammirare nelle mostre di gioielli antichi o in televisione, magari durante qualche documentario che narra la storia delle viarie famiglie reali di cui si ha memoria.
Parlando, invece, del significato della corona, la questione si fa più complessa. Certo, nelle civiltà rette da un sovrano, essa simboleggiava regalità e potere. Mi viene in mente quella indossata dai faraoni che, dopo l’unione tra Alto e Basso Egitto, fuse le simbologie dei due regni.
Tuttavia, nella civiltà ellenica anche le divinità portavano una corona di rami intrecciati, diversa a seconda del dio o della dea e delle sue caratteristiche specifiche – ad esempio, Atena portava sul capo ami d’ulivo, mentre Zeus di quercia.
Per i romani, invece, la corona era soprattutto un segno di potere: essa veniva consegna a coloro che compivano grandi gesta, come scalare per primi le mura di una città nemica, o all’ammiragio vincitore di una battaglia navale, o al soldato che con le sue azioni era stato in grado di salvare la propria legione. A chi si copriva di meriti e gloria, poi, spettava un copricapo ricavano da rami d’alloro. Come simbolo di regalità, dalla fine del periodo di regno dei sette re in poi, veniva indossato il diadema.
Un consiglio di lettura
“Per secoli le corone reali sono state il simbolo del potere e, ancora oggi, il loro valore evocativo è indiscutibile. La storia è scandita dai “passaggi” delle corone e, non a caso, le incoronazioni sono tra i soggetti che sono stati descritti a più riprese dagli artisti in differenti epoche.
Il testo, corredato da immagini che non lasciano alcun dubbio a chi le osserva circa la qualità del gioiello oltre che dell’importanza che ha rappresentato, illustra ben oltre cento fra corone, tiare e diademi reali con i quali sono stati incoronati Re e Regine di gran parte dei paesi europei.
Il libro è perciò un equilibrato dosaggio tra inquadramento storico, aneddoti e fotografie che lo rendono gradevole alla lettura. È un viaggio che, partendo dall’immagine simbolo della corona ferrea, ha il grande pregio di permettere al lettore di vedere raccolte in un unico testo informazioni, immagini e curiosità che oggi sono frammentate e frastagliate in differenti pubblicazioni.“