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Il cibo, croce e delizia della vita di tutti giorni, è uno degli oggetti più rappresentati in letteratura.
Anche nei romanzi i personaggi mangiano
Chi cucina sembra essere depositario di una conoscenza superiore che, a volte, si trasforma in qualcosa di soprannaturale. E’ il potere della grande cucina, che è anche una bella metafora d’arte.
Ed oggi con la nostra “goduriosa” rubrica vi trasporterò in India dove Bulbul Sharma ci offre un delizioso assaggio della sua affascinante India.
Si tratta di una raccolta di racconti, 13 per l’esattezza. Alcuni descrivono riti o momenti della vita di tutti (matrimoni, picnic, una donna non più giovanissima che decide di mettersi a dieta) ma nella loro versione e ritualità indiana. Altri sono come finestre dalle quali spiare l’India rurale delle caste e delle molte regole (i digiuni imposti a una giovane vedova dalla suocera, la celebrazione annuale dei defunti, la servitù di una grande cucina e i rapporti di potere tra domestici).
Il cibo è il protagonista di ognuno di questi racconti; a volte è come un’entità lussuriosa che si annida tra le righe, altre volte diventa quasi un nemico da combattere o un’arma con cui gestire relazioni – spesso familiari – complesse e conflittuali; chiave di comprensione della vita.
Nel cibo, o attraverso il cibo, si cercano e si trovano risposte. Oltre alle scoperte sensuali, i protagonisti aumentano anche la consapevolezza di sé e della propria identità; e ne La vendetta della melanzana, il cibo svela con ironia i pregiudizi, le debolezze, le contraddizioni della società indiana, in fondo gli stessi della razza umana.
E’ il fascino dell’esotico, ed è un sapore spesso venato di nostalgia delle loro terre lontane.
Ogni racconto si chiude con una o più ricette dettagliate dei piatti citati.
Io ho una grande passione per la cucina indiana, così come ce l’ho per quella napoletana, quella della mia terra natale, la Lucania o Basilicata, insomma a me piace mangiare, ma soprattutto mi piace la cucina semplice, quella di gente povera, che con ingredienti apparentemente di poco pregio riescono a mettere assieme piatti che testimoniano dell’esistenza di Dio. La cucina indiana poi, che è vegetariana, chiama il cibo “prasad” che vale a dire sacro.
La vendetta della melanzana racconta di costume, cultura e vita quotidiana indiana. Il cibo, pur non essendo protagonista, è sempre al centro dei racconti quale ottimo strumento per veicolare tutte le storie. La sottile vena ironica dello stile narrativo dona al volume leggerezza, leggiadria ed al suo lettore spirito divertito.
E il sorriso che vi manda attraverso la sua foto la nostra Scrittrice