L’uomo e’ un animale abitudinario, ma sopra ogni cosa ama
mangiare.
Non esiste un ceto per questo, anche il più povero in canna troverà il modo di mettere qualcosa sotto i denti.
Ecco spiegato il motivo di tanta “cucina” nei romanzi. In ogni tempo e ad ogni latitudine, dalla Bibbia in poi non si fa che mangiare, assaporare, piluccare, qualche volta abbuffarsi senza ritegno mentre altre volte si sta a “guardare”.
Per questo motivo la letteratura si è servita molto e continua a servirsi del cibo, perché è davvero una chiave narrativa; è un espediente, ha in sé un patrimonio di intrecci, è un narratore straordinario. Ogni elemento relativo all’alimentazione contribuisce ad aggiungere connotazioni all’identità del personaggio.
La Torregrossa ama la sua terra, la Sicilia, e attraverso le pagine dei suoi libri emerge prepotente questo amore che descrive attraverso i suoi personaggi e la cucina siciliana; tra delitti, abbandoni e sparizioni. Il suo scrivere tocca temi prettamente meridionali e talvolta diventa un thriller, come nel caso del suo ultimo romanzo.
Nasce a Palermo nel 1956 e dopo essersi laureata in medicina e chirurgia con specializzazione in ginecologia, presta la sua opera alla clinica ostetrica del policlinico Umberto I di Roma.
Il suo primo romanzo esce nel 2007 (a 51 anni) e prende il titolo de “[amazon_textlink asin=’884984140X’ text=’L’assaggiatrice’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’26cc0d84-996a-11e8-a27c-010221a08834′]” di cui vogliamo presentarvi la trama…
“Gaetano, il marito, sparisce all’improvviso. Anciluzza, la moglie, resta a Tummìna con due picciridde a carico. Da matura casalinga laureata, Anciluzza si fa commerciante suo malgrado, e per guadagnarsi la vita apre una putìa di prodotti tipici siciliani. Nel retrobottega la donna cuoce zuppa di pesce, impasta cassatelle di ricotta, addensa biancomangiare alle mandorle, frigge melanzane per la caponata, conza cubetti di zucca in agrodolce, e ama. Senza risparmio. La putìa di Anciluzza accoglie corpi e li sfama, in ogni senso. Così, davanti e dietro al suo bancone, l’appassionata commerciante troverà il gusto dell’amore gioioso e fugace, e quello della carne morbida e felice di sé.”
Fa seguito nel 2009 “[amazon_textlink asin=’8804598808′ text=’Il conto delle minne’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’540e340a-996a-11e8-bed4-1506d1f89eea’]” edito da Mondadori :
“Ogni anno nonna Agata vuole accanto a sé la nipote Agatina per insegnarle i segreti dei dolci in onore della Santa di cui entrambe portano il nome. Mentre impastano le cassatelle a forma di seno, le “minne”, la nonna racconta il martirio della Santuzza, cui il crudele console Quinziano, non sopportando di sentirsi respinto, fece tagliare le mammelle. La drammatica vicenda rivela una delle regole del mondo maschile: “… devi sapere che gli uomini, se non ci provi piacere quando ti toccano, si sentono mezzi masculi, ma guai a te se ci provi piacere, perché allora ti collocano tra le buttane”. Parte da qui il “cuntu”, il racconto, della storia di una famiglia siciliana e delle sue donne straordinarie. Per ciascuna di loro, fino alla piccola Agatina che dovrà diventare grande, le minne hanno un significato speciale: grandi o minuscole, aride o feconde, amate senza pudore o trascurate da uomini disattenti, sane o malate, diventano la chiave per svelare i più intimi segreti della femminilità e dell’orgoglio di generazioni di donne e di una in particolare, forse la più coraggiosa.”
Ed ancora “[amazon_textlink asin=’8804608668′ text=’Manna e miele, ferro e fuoco’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’bc807ba3-996a-11e8-bd1a-7ffe0f7fca0b’]“ (2011); “[amazon_textlink asin=’8804628243′ text=’Panza e prisenza’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’c4b9e458-996a-11e8-8ab0-ef506965770b’]“ l’anno successivo, e nel 2013 “[amazon_textlink asin=’880462499X’ text=’La miscela segreta di casa Olivares’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’d24832ce-996a-11e8-9d94-8bf703a0f4b7′]” e via dicendo fino ad arrivare all’ultimo, ma ci auguriamo continui la sua produzione, “[amazon_textlink asin=’8804687827′ text=’Il basilico di palazzo Galletti’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e8105e9b-996a-11e8-8c87-cb6b5f120748′]“…
“L’estate avvampa a Palermo, la terra è arida e i bacini a secco. Dai rubinetti, come sempre in agosto, l’acqua scende appena, sui marciapiedi l’immondizia fermenta rendendo l’aria irrespirabile, e a nulla servono preghiere e invocazioni a santa Rosalia affinché faccia piovere. I poveri si muovono nei bassi come fantasmi nella polvere, i più abbienti hanno già lasciato i quartieri alti per le loro ville al mare. Nell’attesa della festa in onore della patrona della città, Marò, da poco promossa a capo del gruppo “antifemminicidio”, porta avanti con riluttanza una nuova complessa indagine su un omicidio avvenuto il giorno di Ferragosto. Non attraversa un periodo felice, la commissaria. La promozione, anziché gratificarla, l’ha resa insicura, come non si sentisse all’altezza di quella nuova responsabilità – e in cuor suo desidera smettere “la pesante divisa da poliziotta, per vestire i panni più leggeri della cuciniera” -; la turbolenta relazione con Sasà, sempre più intrattabile da quando il questore l’ha spedito in un sonnacchioso commissariato dove nulla funziona e nulla accade, pare volgere al tramonto fra risentimenti, incomprensioni e défaillance sessuali. Gli anni passano veloci, troppo, e forse quell’uomo bizzoso, un tantino rozzo e grossolano, è l’ultima possibilità che le rimane di crearsi una famiglia. È per questo, perché la sua vita è a un punto morto, che Marò avrebbe preferito non occuparsi del caso? Intanto l’indagine, inaspettatamente, le sta mettendo sotto il naso man mano elementi che sembrano avere bizzarre implicazioni con la sua vita privata. Quale svolta l’attende in fondo a questa estate “che non lascia presagire nulla di buono”?”
Tranne il primo edito da Rubettino tutti gli altri libri sono editi da Mondadori, Nottetempo e Rizzoli.